“Una stangata da quasi mezzo milione di euro”
Guardiagrele. “Il 2022 è l’anno delle tasse e della stangata: mezzo milione di euro in più a carico di cittadini, famiglie e attività economiche con una responsabilità politica evidente tutta dell’amministrazione Di Prinzio, a partire dal sindaco e dall’assessore al bilancio Pierluigi Dell’Arciprete”.
Così il gruppo “Guardiagrele il bene in comune” con Marilena Primavera, Ambra Dell’Arciprete e Simone Dal Pozzo all’indomani del consiglio comunale del 30 maggio che ha approvato il bilancio di previsione per il 2022.
Il documento è passato nonostante la bocciatura dei consiglieri della Lega Nello Iacovella e Evelina Odorisio, l’uscita dall’aula della consigliera Gianna Di Crescenzo e il voto contrario dei consiglieri di “Guardiagrele il Bene in comune”.
“La scelta politica di Di Prinzio di dichiarare il dissesto si è rivelata per quella che avevamo previsto un anno fa – si legge nella nota del gruppo di opposizione -: una batosta che Guardiagrele non aveva mai visto”.
La nota riassume i numeri della manovra.
“Stiamo parlando di una stangata di quasi mezzo milione di euro tra aumenti e tagli di spesa: rispetto allo scorso anno per l’IMU è prevista una entrata aggiuntiva di 180.000 euro; per il canone di occupazione suolo pubblico e pubblicità, un aumento di 20.000 euro; per multe e contravvenzioni un incremento di 50.000 euro. A questi numeri – prosegue la nota – bisogna aggiungere anche ulteriori 150.000 euro per la TARI, la abolizione delle esenzioni per alcuni servizi sociali prima erogati senza alcuna compartecipazione da parte dei beneficiari.
La giunta – precisa il gruppo consiliare – aveva garantito che la dichiarazione di dissesto non avrebbe comportato conseguenze, sostenendo che tutto era già al massimo e magari questa convinzione ha incoraggiato una scelta tutta politica, pensata e messa in atto al solo scopo di colpire la precedente amministrazione.
Fatto sta che oggi sindaco e assessori sono smascherati anche davanti alla loro stessa maggioranza perché le dichiarazioni circa il fatto che nessuna tassa sarebbe aumentata è smentita dai loro stessi atti e soprattutto dalle bollette che i cittadini stanno ricevendo.
E se le entrate non saranno quelle previste – si legge ancora nella nota dell’opposizione – allora vorrà dire che questo bilancio è praticamente falso e non credibile. Insomma, comunque la si metta, la giunta certifica le sue menzogne che si uniscono a quelle su ciò che il dissesto costerà alle casse del comune.
Nessuno – precisa la nota – ha mai detto che i commissari avranno un compenso di circa 130.000 euro e che il comune sborserà altri fondi per pagare personale dedicato al lavoro dei liquidatori.
Ci troviamo di fronte ad un castello di accuse e di valutazioni che, nella migliore delle ipotesi, sono la certificazione della incompetenza di una giunta che, anziché risolvere i presunti problemi, porta i libri in tribunale e precipita la città in un immobilismo mai visto.
E mentre si chiedono soldi in più e se ne spendono per progetti inutili, Guardiagrele purtroppo è inguardabile – denuncia la nota – immersa in un degrado indicibile, con nessuna prospettiva per valorizzare turismo e cultura a causa dell’azzeramento dei contributi e con esigue previsioni di spesa”.
Dopo l’approvazione il bilancio dovrà essere verificato dal Ministero prima di essere definitivamente adottato. “Ma intanto – chiude la nota – le tasse, in alcuni casi triplicate, dovranno essere pagate!”.