Chieti. “La realtà dei fatti è inequivocabile: non è possibile tracciare un bilancio positivo, nessun encomio o riconoscimento per l’attività amministrativa svolta in questi anni. Con un po’ di umiltà e realismo gli ex assessori Bevilacqua, Colantonio e Di Matteo dovrebbero fare un passo indietro e riconoscere le loro responsabilità sulla pessima gestione della macchina comunale negli ultimi anni. I risultati, pesantemente negativi, del resto, sono sotto gli occhi di tutti e riteniamo alquanto ipocrita e fuori luogo fare un elenco di successi, immaginari, auto proclamandosi ottimi amministratori.
Già la scelta di salire sul Carroccio del primo partito in Italia e, sperano loro, a Chieti, denota da un certo timore sull’esito della contesa elettorale e dall’altro la necessità di mettere al sicuro il proprio posto.
Sul lavoro dell’Assessore Bevilacqua sono eloquenti le proteste dei cittadini che lamentano continui ritardi e disservizi nella gestione della raccolta dei rifiuti. Del resto, durante il lockdown sembrava essersi eclissato, al pari di altri assessori. Lo avevamo sentito annunciare le nuove isole ecologiche interrate ma al momento è tutto saltato a causa della perdita degli spazi. Che dire dello sfalcio delle erbe? Attività ridotta ai minimi termini e quando viene svolta è fatta male. Il lavaggio dei bidoni e la raccolta dei rifiuti delle attività di ristorazione. Consapevole delle sue mancanze relativamente al verde pubblico, l’assessore, a meno di un mese dalle elezioni, ha pensato bene di correre ai ripari sui social con selfie e sorrisi durante un intervento degli operai comunali seguendo il più classico e triste copione della propaganda elettorale “riparatrice”.
Sul randagismo è tutto fermo e le annunciate sterilizzazioni per le colonie feline sono sempre più un miraggio; è evidente che di questi animali si occupano, a loro spese, solo alcuni cittadini caritatevoli. Un assessore “di cartone” insomma perché piuttosto che pensare a questi servizi essenziali ha propagandato le partecipazioni a corsi nazionali ed europei, utili solo ad arricchire il suo curriculum che a portare finanziamenti e interventi da destinare agli ambiti di sua competenza o per servizi innovativi.
Per quanto riguarda l’Assessore De Matteo, che oltre ad annunciare bandi sul sociale per i quali non è mai stato sottoposto un report sulle risorse impiegate né tantomeno il target di queste risorse, abbiamo segnalato a più riprese la mancanza di una giusta calibrazione dei servizi gestiti da “Chieti Solidale”, di sua competenza, e ci riferiamo in particolare a quelli dedicati a disabili, anziani e persone non autosufficienti, come l’Assistenza Domiciliare Programmata (ADP), quella Integrata (ADI) e l’Ospedalizzazione domiciliare. L’assistenza domiciliare è distinta in vari tipi di servizi, che sono stati sempre insufficienti e non hanno soddisfatto le tante richieste dei cittadini più deboli ed economicamente meno abbienti, perché, riteniamo, bisognerebbe partire da un iniziale censimento degli aventi diritto e non andare “a caso” con un piano di zona che produce una vera e propria groviera con una cattiva risposta rispetto alle complessità delle esigenze degli utenti. Non assistenze copia incolla da un anno all’altro. Ma gli aspetti più gravi riguardano il “Dopo di noi” per il quale sono arrivate solo promesse sia dalla delegata sia dal Sindaco. In fase embrionale si era pensato al centro diurno dell’Anfass con un progetto sperimentale di emergenza e un servizio rivolto a ragazzi che avevano bisogno di essere assistiti anche di notte. Poi però non si è mosso nulla, fino, a ridosso delle prossime elezioni, con l’individuazione della struttura della Cooperativa Azzurra che non se sia avulsa da contenziosi rispetto al vecchio gestore. Ad ogni buon conto, riteniamo che il “Dopo di noi” abbozzato fino a oggi sia stato pensato in contrasto con lo spirito della legge che lo ha istituito nel 2016, che è quello di avere una struttura unica in grado di favorire un’interazione maggiore dei ragazzi con la società. L’unica struttura di questo progetto è il locale della Asl (ex ufficio dei vaccini), in Via Salomone, con 4 posti letto, dove tra l’altro sono presenti anche barriere architettoniche e che diventerebbe solo un dormitorio e non una struttura funzionale. In sostanza, ancora anni di spot elettorali che hanno portato a un’idea fumosa che mai vedrà la luce, e se mai succedesse otterrebbe un esiguo finanziamento regionale e per il quale non hanno mai coinvolto il consiglio comunale.
Mario Colantonio è l’assessore che, pensando di non sapere cosa fare come assessore all’Urbanistica, ha continuato a fare quello ai Lavori pubblici. Del suo passaggio di delega ci ricorderemo per gli innumerevoli incarichi propinati a professionisti, piuttosto che razionalizzare e valorizzare le risorse all’interno degli uffici comunali, del cimitero allo scalo mai partito sul quale c’è il mistero più assoluto. Tanti altri anni di “annuncite acuta”, con molti contratti firmati e soldi anticipati dai cittadini che aspettano da troppo tempo senza avere nessun tipo di informazione. Gli diamo atto però di aver creato una specie di “museo” all’aperto , perché oltre ad aver incentivato la produzione di “paletti dissuasori” oggi è possibile visionare le varie forme di questi strumenti in tutta la città ammirandone i diversi stili, dal classico d’acciaio a quello di gomma per arrivare a quello in stile barocco, finanche a quelli elettrici, perché quando non si è grado di trovare soluzioni alternative per la viabilità, si vieta, si blocca. Tutto questo mentre l’allungamento della filovia fino a Sant’Anna procede in maniera “lenta e pesante”, e siamo ancora alla preparazione della documentazione e delle relazioni necessarie, forse servirà per fare ulteriore qualche comunicato stampa “propagandistico”. Figuriamoci se in tutto questo si poteva sperare che avesse la capacità di poter fare un nuovo Piano Regolatore, unico strumento concreto per il rilancio della città. Del resto, l’assessore Colantonio si dice pronto a rigenerare Chieti (così scrive sui santini) ammettendo che la Città ha bisogno di un cambio di rotta dopo anni di indebolimento ai quali, evidentemente, ha contribuito in modo considerevole.
Per tutti questi motivi riteniamo che il bilancio dell’attività di Bevilacqua, Colantonio e Di Matteo sia tutt’altro che soddisfacente. Anzi è ampiamente negativo. Lo ribadiamo oggi ma, con grande spirito di responsabilità, lo abbiamo sempre messo in evidenza anche nel corso di questa consiliatura. Ci siamo battuti in Aula contro le scelte dell’amministrazione Di Primio perché appartenere alla stessa maggioranza non vuol dire accettare passivamente una gestione sconsiderata e a tratti irresponsabile. Abbiamo chiesto a gran voce e su più fronti, anche dopo il loro passaggio alla Lega, di stilare un programma di fine mandato per ridare un senso a questa amministrazione, ma tutto è rimasto inascoltato.
Con coerenza e coraggio abbiamo scelto di aderire a un progetto politico alternativo fondato su un’idea diversa di amministrare la Città. Non certo per convenienza ma per amore di Chieti e per il rispetto che dobbiamo ai Teatini”.
Questa è la nota a firma dei candidati al Consiglio comunale della lista “Forza Chieti” Emiliano Vitale, Maura Micomonaco, Stefano Costa e Marco D’Ingiullo.