Lanciano. «Siamo perfettamente d’accordo con il segretario D’Eramo riguardo alle gravi dichiarazioni rilasciate dal direttore Thomas Schael nei confronti degli operatori sanitari che nella prima fase della pandemia sono stati contagiati dal Covid. Affermare che il contagio sarebbe avvenuto non per mancanza di dispositivi di protezione ma per stupidità e superficialità degli operatori stessi è un fatto grave e increscioso» così il coordinatore di Lega Lanciano Fausto Memmo commenta la presa di posizione del segretario regionale del partito Luigi D’Eramo contro la direzione della Asl. «Siamo di fronte ad una direzione sanitaria che continua a non ascoltare le proposte che provengono dalla politica e a tergiversare riguardo alle impellenze degli utenti – aggiunge Memmo in riferimento alle diverse battaglie effettuate dal gruppo frentano del partito in difesa del nosocomio lancianese – abbiamo più volte sollevato le problematiche che l’ospedale ha. C’è una preoccupante mancanza di organico dovuta a molti professionisti che sono prossimi all’età pensionabile e ai concorsi che non sono stati avviati per tempo. I reparti sono obsoleti, scadenti e senza attrezzature e strumentazioni degne di un ospedale. Per non parlare della vicenda della Tac che ha reso il presidio protagonista di una bagarre senza precedenti tra politica e direzione».
La preoccupazione per le condizioni del nosocomio cittadino è stata manifestata più volte dal gruppo frentano del partito di Salvini che sottolinea tuttavia l’importanza dei recenti finanziamenti stanziati per il Renzetti, esprimendo soddisfazione per l’operato dell’esecutivo regionale. «Siamo molto soddisfatti, e ringraziamo, l’impegno della giunta della Regione e dell’assessore alla Sanità per essersi adoperati affinché l’ospedale possa ottenere presto alcuni interventi di miglioramento – spiega Fausto Memmo – E mi riferisco ai 226milla euro stanziati per gli interventi strutturali e ai circa 4 milioni di euro che saranno utilizzati per riorganizzare diversi reparti».
«Ancora una volta possiamo dire che l’inerzia della direzione sanitaria è stata sanata dalla volontà politica», conclude.