Chieti. “Mentre in alcune regioni d’Italia si iniziano già a distribuire le premialità Covid per il lavoro svolto dal personale durante la seconda ondata di contagi, in alcune zone dell’Abruzzo, in particolar modo all’interno della Asl 02 Lanciano-Vasto-Chieti la confusione regna ancora sovrana per quello che riguarda i bonus del periodo marzo-aprile. Ci sono molti operatori a cui spetta il bonus che non hanno ancora ricevuto un euro, mentre ad altri è stato riconosciuto nonostante non fosse inizialmente previsto. E’ la fotografia di una disorganizzazione assoluta, che rischia di intaccare un sacrosanto diritto dei professionisti che per mesi hanno lavorato in prima fila negli ospedali, mettendo a repentaglio la propria salute pur di difendere quella dei pazienti. Non si possono accettare ulteriori disparità di trattamento, che nascono perfino all’interno di una singola Azienda Ospedaliera. Avevamo richiesto nel corso delle sedute della Commissione Sanità che si garantissero, a parità di doveri, gli stessi diritti per tutti. Invece l’inerzia prosegue nell’assordante silenzio del centrodestra, tanto svelto a ringraziare il personale sanitario per la propria propaganda quanto immobile nel premiare il loro sforzo quotidiano in corsia. La sola cosa che sappiamo è che, ancora oggi, non è stata pubblicata alcuna delibera da parte della Asl sulla distribuzione delle risorse destinate alla premialità Covid, mentre a qualcuno nel cedolino del mese di novembre il bonus è già arrivato. Un modo di agire che sembra procedere al contrario rispetto a ciò che pure il buonsenso suggerisce. Alla luce di tutte queste difficoltà, mi auguro che siano prive di fondamento le voci che circolano in merito a una possibile insufficienza dei fondi. Soprattutto, voglio sperare che non vengano rivisti al ribasso dall’Azienda Ospedaliera i premi per gli operatori che restano da liquidare rispetto a quanto delineato da una Delibera di Giunta. Rappresenterebbe un fatto di una gravità unica”.
La denuncia arriva dal Vice Presidente della Commissione Sanità in quota M5S Francesco Taglieri, che entra nel dettaglio. “Le carenze organizzative e di personale della Asl rappresentano la causa scatenante di disagi che intaccano non solo l’area sanitaria, ma anche quella tecnico-amministrativa. Un esempio lampante è rappresentato dall’Ufficio presenze dell’Ospedale Renzetti di Lanciano, dove una sola persona è costretta a svolgere il lavoro coperto, fino a pochi mesi fa, da tre persone. Le problematiche conseguenti sono facilmente immaginabili, con le difficoltà nell’assolvere le pratiche amministrative per riconoscere a tutti le premialità guadagnate meritatamente. Ancora una volta sono i lavoratori a pagare le conseguenze della disorganizzazione dell’Azienda Ospedaliera, mentre il centrodestra fa spallucce. A questo si aggiunge un altro fatto grave, come i mancati passaggi di fascia, che avrebbero garantito ulteriori aumenti degli stipendi per gli operatori”.
“Sono singoli pezzi di un puzzle che, visto nel complesso, certifica il caos tra i vertici della Asl 02. In un momento di emergenza pandemica ogni possibile aiuto economico dovrebbe essere distribuito il prima possibile per riconoscere lo sforzo portato a compimento dal personale sanitario, che anche in questa seconda ondata non si sta tirando indietro nonostante le inefficienze del sistema sanitario regionale guidato dal centrodestra abruzzese. La Giunta e la Asl devono portare rispetto ai lavoratori e riconoscerne i diritti acquisiti sul campo in questi mesi, distribuendo le premialità Covid come promesso”, conclude.