Pescara. “Il nuovo collegio del Consorzio per lo sviluppo industriale dell’area Chieti-Pescara sostituisce quello precedente così come definito in maniera chiara e precisa al comma 2 dell’art. 1 della relativa legge regionale sullo spoil system (n.25 del 9/11/2009) dove si precisa che le nomine degli organi di vertice, individuali e collegiali, di amministrazione degli enti dipendenti dalla Regione, economici e non, hanno una durata massima effettiva pari a quella della legislatura regionale e decadono all’atto di insediamento del nuovo Consiglio regionale”.
Questo il commento dell’assessore regionale alle Attività Produttive Mauro Febbo che spiega quanto segue: “Quindi ritengo la diffida, preannuncia in una nota dall’uscente collegio dei commissari liquidatori del Consorzio per lo sviluppo industriale dell’area Chieti-Pescara, fuori luogo, pretestuosa e politicamente strumentale. I tre commissari liquidatori conoscono molto bene cosa viene stabilito nella Legge regionale numero 25 inerente lo Spoil system. Dopo tutto è la stessa identica norma applicata per la loro nomina. A Tal proposito consiglio loro di andarsi a rieleggere la dgr numero 889 del 27 febbraio 2014 approvata proprio dalla giunta D’Alfonso con la quale venivano sostituiti i commissari liquidatori precedentemente nominati da Chiodi e potranno notare come sia stato approvato identico stesso procedimento nel rispetto delle leggi e dei tempi stabiliti, peraltro i nominati sono tutti dipendenti della stessa Regione . Non solo, sempre D’Alfonso ha applicato le stesse norme per sostituire o nominare i consiglieri all’interno del stesso collegio dei liquidatori per ben 7 volte prima di arrivare all’attuale composizione (dgr n.1074 del 21/12/2015; dgr 418 del 29/05/2015; dgr 140 del 4/03/2016; dgr 945 del 30/12/2016; dgr 63 del 13/02/2017, dgr 274 del 23/05/2017 e dgr 74 del 9/02/2018). Pertanto l’atto approvato nell’ultima seduta di giunta per sostituire Camillo D’Angelo, Enzo Del Vecchio e Moreno Di Pietrantonio, cioè l’ex Giunta PD di Pescara ai tempi di D’Alfonso Sindaco, non solo è legittima ma rientra in una delle prerogative dell’attuale esecutivo regionale ossia quella di applicare lo spoil system agli enti strumentali cosi come prevede la legge. Quindi – conclude Febbo – gli artifici o lettere di diffida sono semplicemente una sterile opposizione illegittima che non trova nessun fondamento normativo”.