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Chieti, la Lega commenta i primi cento giorni dell’amministrazione comunale VIDEO

Chieti. Il gruppo consiliare Lega Chieti, in qualità di forza di opposizione, ha tracciato il bilancio dei primi cento giorni dell’amministrazione comunale.

“Solitamente dovrebbe essere la maggioranza a fare un bilancio dei primi cento giorni – ha esordito Fabrizio Di Stefano – ma visto che non lo ha fatto né annunciando quali sono gli obiettivi dei primi cento giorni né annunciando quello che ha fatto, allora lo facciamo noi. Ricordiamo che i primi atti sono stati quelli in cui è stato aumentato sia il numero che i costi dello staff del sindaco, sono stati assunti tra l’altro parenti del primo cittadino, e dei consiglieri comunali. Eticamente non mi sembra una cosa molto corretta. Si sono aumentati anche lo stipendio da assessori e da sindaco adducendo al fatto che avrebbero dovuto creare un fondo per fare atti di generosità nei confronti di chi è più debole. Al di la del fatto che la generosità si fa con i soldi propri e non con quelli dell’Ente, ma poi mi pare che anche questo non sia seguito. Passiamo poi agli atti politici: il predissesto. Tra Natale e Capodanno hanno scelto di dichiarare il predissesto adducendolo a questo fantomatico debito di 57 milioni di euro. Mi sono andato a rivedere tutti gli interventi in Consiglio Comunale del sindaco Ferrara quando era consigliere di opposizione: non c’è stato alcun intervento da oppositore in cui si criticava la giunta Di Primio in merito a costi esorbitanti o a mala gestio della cosa pubblica. Allora o si è fatto male per cinque anni il ruolo di consigliere di opposizione, e questo certo non è prodromico a un buon lavoro da sindaco, oppure evidentemente non hanno trovato motivo di dover lamentare carenze nei cinque anni in cui è stato consigliere di opposizione e oggi non si spiega perché d’improvviso abbiano fatto questa scelta del predissesto che pagheranno i cittadini, però loro si sono già aumentati lo stipendio. Poi veniamo agli altri atti: a San Giustino avevano iniziato gli scavi, i lavori, immediatamente con i primi reperti hanno detto che si continuava, poi hanno sentito il polso della città che era assolutamente non favorevole a ricoprire tutto senza cercare di valorizzare quello che poteva esserci di valore. Allora hanno fatto marcia indietro, hanno fatto una Commissione in cui hanno detto con la presenza della Soprintendenza che si sarebbe cercato di recuperare una buona parte di quello che c’era, poi però all’atto pratico vediamo che stanno lavorando per ricoprire tutto. Non lo diciamo noi come consiglieri di opposizione, lo dice quella gente che aveva raccolto le firme perché voleva una valorizzazione diversa di San Giustino, lo dice lo stesso Comitato che il giorno della Commissione ha applaudito per quello che era uscito dalla Commissione e la stessa gente che adesso vede quei lavori e capisce che è stata presa in giro. Un’altra presa in giro è quella della mensa dove ci sono grossi problemi, così vale per le dinamiche per il personale. Insomma i primi cento giorni sono stati decisamente infelici, auspichiamo per il bene della città che correggano il modus operandi pensando un po’ più a fare e un po’ meno ad offendere chi non la pensa come loro perché non siamo noi le persone a cui devono rendere conto, ma la città che in qualche modo li ha premiati anche in virtù di una Legge elettorale atipica. Detto questo, quanto fatto nei primi cento giorni non mi sembra che sia una cosa da apprezzare e da plaudire, tant’è che loro non hanno fatto nessun rendiconto del loro operato”.

“Noi vogliamo fare un resoconto dei primi cento giorni della maggioranza – ha aggiunto il capogruppo della Lega, Mario Colantonio – visto che la stessa non ha fatto un’informativa adeguata alla cittadinanza. Si continua ad andare avanti con spot, anche sui social purtroppo e si danno poche risposte a quelle che sono le quotidianità di questa città. Noi veniamo fuori da un lungo Consiglio nel quale è stato discusso il programma del sindaco, un programma che da qualcuno è stato definito faraonico, ma purtroppo è un programma che non tiene conto di tante cose, soprattutto dei 33 milioni di euro che questa amministrazione si troverà ad amministrare sui lavori pubblici e sono tutti finanziamenti già approvati, destinati, con progetti puntuali che noi faremo conoscere quotidianamente alla città in modo tale che i cittadini rinfreschino un po’ la memoria, ma soprattutto loro siano coscienti e riconoscenti verso il lavoro degli altri, anche perché in questi giorni mi sembrano un po’ troppo offensivi su quello che dicono e fanno. Io non devo vergognarmi di girare per questa città, sono un consigliere comunale e sono stato eletto per la quarta volta, ritengo di aver fatto il mio dovere da assessore, da amministratore e anche da consigliere di opposizione quando ero all’opposizione. Ma la prima cosa è il rispetto delle regole, delle persone e soprattutto le millanterie le rispediamo al mittente. Vedremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi cosa vedrà questa città, adesso si lavora a spot. Un altro atteggiamento che hanno è sulla trasparenza sulle indennità, sulle assunzioni dell’ampliamento dello staff con una situazione di favoritismo verso taluni, sulla gara in corso delle mense scolastiche dove c’è di tutto e di più. Poi ci sono anche delle altre problematiche di cui la città sicuramente soffrirà. C’è bisogno di un’informazione anche giusta alla città e ai cittadini di Chieti e soprattutto abbiamo avuto modo di valutare quello che è il corretto lavoro anche della minoranza che non è una minoranza demolitrice, cattiva nelle espressioni e nel settismo politico e quindi cerchiamo di andare avanti civilmente su questo passo amministrativo”.

“La Lega sta facendo un’attività politica che dall’altra parte non si vede – ha affermato Liberato Aceto – per quanto riguarda i primi cento giorni se questo è il buongiorno non la vedo bene per questa città, ovviamente spero che non sia così. Non entro nel merito delle varie tematiche, ma noi vaglieremo tutto ciò che fanno per rispetto per chi ci ha scelto per essere rappresentati e non sono pochi. L’altro giorno in Consiglio ci sono state offese gratuite da parte di consiglieri che si sono ritrovati per un caso fortuito ad amministrare, il centrodestra per divisioni interne è stato portato a trovarsi all’opposizione. Le offese gratuite le respingiamo a partire da quelle che fanno in Consiglio, anche con cose che meriterebbero la querela e con questo andremo avanti perché sono state fatte offese alla dignità della persona. Questa è una cosa che non fa parte della nostra formazione cristiana, politica decennale. Noi siamo disposti anche a collaborare, a costruire, ma non con chi è disposto a distruggere, c’è tanta cattiveria, forse si tratta di persone frustrate, che nella vita non hanno raggiunto i propri obiettivi. Noi i nostri obiettivi li abbiamo raggiunti e fortunatamente la politica per noi non è un mestiere, è un qualcosa che facciamo togliendo tempo a noi stessi, alle nostre famiglie e al nostro lavoro. Quindi su quello che loro oggi mettono in campo noi ci misureremo ma con proposte e azioni concrete. Fare l’amministratore significa togliersi un abito, quello privato, e mettersi quello pubblico. Io oggi chiedo a questi signori di mettere in campo un’azione amministrativa, una cosa che non si vede. Quel programma sembra un astratto, una paginetta di un testo universitario: si parla di digitale, di categorie di disabili. Si tratta di un testo astratto, il sindaco in aula lo ha letto come se fosse un compitino, senza fare alcun commento, è il capo di un’amministrazione, forse non si rendono conto nemmeno loro di essere andati ad amministrare una città e oggi si trovano a mettere in campo azioni denigratorie quando verranno fuori azioni della precedente amministrazione, azioni concrete che cambieranno il volto di questa città in cui loro non ci hanno messo nulla”.