Chieti, Di Ciano: ‘La civiltà di un popolo si misura da come rispetta i propri morti e la propria storia’

Chieti. “Ieri mi sono recato nel cimitero per fare visita ai miei cari, purtroppo non ho potuto fare a meno di constatare la mancanza di manutenzione in cui versa, per questo ho voluto documentare fotograficamente la situazione non piacevole a cui devono sottostare i visitatori. Ho potuto verificare lo stato di manutenzione del verde constatando una scandalosa incuria dell’area delle sepolture a terra. Moltissime croci erano superate, in altezza, da erbacce e cespugli.

La scerbatura deve essere una attività fondamentale poiché l’accoglienza dei parenti dei defunti non deve contribuire ad aumentare il dolore dei visitatori che vorrebbero porre mazzi di fiori, rivolgendosi alla croce ed alla foto del parente mancato senza significativi ostacoli erbacei. A Chieti l’amministrazione comunale forse dimentica che il cimitero custodisce la memoria e l’amore di una collettività che merita maggiore rispetto. La natura, il verde e la cura di tali luoghi sono sinonimi di conciliazione per l’elaborazione del lutto, ma l’accoglienza e l’incuria del Cimitero nell’area interessata, lascia immaginare un luogo distante da qualsiasi forma di ospitalità cristiana. Si provveda con la massima urgenza e con il massimo rispetto verso vedove e parenti dei defunti.

Si dice che la civiltà di un popolo si misura da come rispetta i propri morti e la propria storia, forse questo il Sindaco non lo sà”. Si legge così in una nota di Andrea Di Ciano, coordinatore italexit Chieti.

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