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Chieti, delibera Teate Servizi. Il Polo Civico: ‘È necessario individuare un percorso alternativo’

Chieti. “Ci teniamo a ribadire che la nostra perplessità si basa su criteri oggettivi pienamente espressi nei pareri del nostro Segretario Generale, anche quale dirigente ad interim del settore affari finanziari, e del collegio dei revisori dei conti, oltreché nei rilievi fatti dalla Corte dei Conti” così il Vice Sindaco Paolo De Cesare, gli assessori Manuel Pantalone e Tiziana Della Penna, i capigruppo e i consiglieri delle liste di maggioranza ‘Chi Ama Chieti’ e ‘Chieti C’è’ Silvia Di Pasquale, Vincenzo Ginefra, Valerio Giannini, Gabriella Ianiro, Nunzia Castelli e Damiano Zappone, che poi proseguono: “La delibera che si accinge al passaggio consigliare esporrebbe il nostro Ente al soccorso finanziario come certificato e ribadito dai pareri e dalla Corte dei Conti e inoltre, anche l’eventuale accettazione del piano di concordato della partecipata da parte del tribunale di Chieti, non cambierebbe in alcun modo lo scenario perché ai sensi dell’art.1 comma 3 del suddetto Testo Unico sulle Società Partecipate quest’ultimo risulta preminente rispetto agli aspetti di natura civilistica. La giunta tutta e l’assessore al bilancio in modo particolare sono chiamati a tutelare gli interessi dell’Ente, e se questi sono messi non solo in dubbio ma, addirittura, compromessi da azioni ritenute illegittime dalla stessa Corte dei Conti attraverso la propria sezione di controllo, sulla base di quanto espresso nei riguardi del Comune di Chieti nella Deliberazione n.58 del 15 marzo 2023, in cui viene ribadito con fermezza il divieto del ‘soccorso finanziario’ – richiamando l’articolo 14 del Testo Unico delle Società Partecipate – a cui si esporrebbe l’Ente ove accettasse le linee guida del piano di risanamento della Teate Servizi così com’è impostato dal liquidatore. Non si può non prendere atto, quale accadimento sopraggiunto, della deliberazione della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, con cui il citato organo contesta alla base il percorso di risanamento della società portato avanti dal Comune attraverso la citata proposta di deliberazione. La magistratura contabile, nel suo giudizio, mina alla base la proposta di deliberazione spiegando minuziosamente, e senza lasciare spazio ad alcun dubbio, le circostanze che rendono la proposta non votabile, in sostanza è come se stesse dicendo al Consiglio Comunale che la casa che stiamo costruendo è priva di fondamenta. L’assessore al bilancio, che appunto è delegata al bilancio dell’Ente e non al bilancio delle sue società partecipate, e l’intera amministrazione non possono non tenerne conto, condividendo quanto già sostenuto dal settore finanziario dell’Ente e dal suo organo esterno di controllo, il Collegio dei Revisori dei Conti. Come dice quest’ultimo, le linee guida del piano devono avere impatto positivo sulla società, ma anche e soprattutto sul Comune di Chieti e sul suo piano di riequilibrio finanziario pluriennale in atto, condizione che purtroppo non si evince nei fatti.”

Poi gli amministratori civici ribadisco gli importanti obiettivi raggiunti sino ad ora dall’Ente in materia di bilancio: “In questi anni, grazie al lavoro dell’assessore al bilancio, della giunta e dell’intera amministrazione, abbiamo ridotto il disavanzo dai 74 milioni del 2020 ai 65 milioni del 2021 e soprattutto abbiamo rispettato le previsioni di rientro nella prima annualità del piano di riequilibrio. Inoltre dal 2022, a differenza di quanto accadeva in passato, non abbiamo fatto più ricorso alle anticipazioni di tesoreria, ulteriore importante elemento che certifica la nostra gestione virtuosa dell’Ente e l’ottimo operato del nostro assessore al bilancio.

E poi, in risposta alla critiche provenute dagli esponenti di FDI, se siamo dinanzi a questa difficilissima situazione è poprio a causa loro, del loro pressapochismo amministrativo e della inefficacia delle loro scelte che hanno paralizzato, anzi messo in ginocchio, l’Ente per dieci lunghi anni e hanno portato al collasso la partecipata che, prima dei nostri interventi, non aveva gli ultimi 3 bilanci depositati che, grazie alle scelte della nostra amministrazione, siamo riusciti a ricostruire. Quindi se a dimettersi fossero stati loro anni fa la Città ne avrebbe beneficiato e oggi avremmo uno scenario migliore di quello che siamo chiamati a governare e a gestire. È altresì stucchevole sentire esponenti di FDI parlare nell’interesse dei lavoratori di Teate Servizi quando proprio loro, quando erano alla guida della Città, non hanno fatto nulla per stabilizzarli, mantendendoli in una condizione di assoluta precarietà”.
Sulle possibili alternative i civici aggiungono: “Invece di perdere tempo incaponendosi su una strada del tutto impercorribile sarebbe più utile lavorare da subito per avviare un processo di definizione della riscossione ordinaria e coattiva e degli affidamenti dei servizi cimiteriali e dei parcheggi con tanto di riassorbimento dell’attuale personale di Teate Servizi da parte dei nuovi affidatari delle suddette attività.

L’affidamento all’agente nazionale della riscossione, ossia alla agenzia delle entrate, può essere effettuato senza alcuna gara e quindi immediatamente, l’interlocutore è assolutamente affidabile da un punto di vista dell’organizzazione, avendo come propria mission quella di riscuotere.

Nei mesi a venire potrà valutarsi con calma se è il caso di continuare a servirsi di AdER, ovvero predisporre la documentazione necessaria per affidare tutto o una parte della riscossione ad un altro soggetto, infatti l’adesione all’agente nazionale della riscossione può essere rescissa in qualunque momento, non essendovi alcun vincolo di durata. Questo è ciò che si può fare nell’immediato. Già nel 2021, avevamo paventato ipotesi diverse che contemperassero le esigenze dell’Ente con quelle della partecipata ma sono rimaste inascoltate.”