Chieti. “La dissalazione dell’acqua marina è l’unico modo per salvarsi dalla crisi idrica.Nel 1982 ,a 17 anni,andai a lavorare a Malta,unico stato d’Europa senza corsi fluviali.La prima cosa che notai è che una bottiglia d’acqua da 2 litri,scaduta da un anno,costava di più di una bottiglia di birra da mezzo litro e mi chiedevo come potevano fare a sopravvivere le popolazioni locali.Poi un amico mi portò in una delle belle località di mare che perimetrano l’isola e mi fece vedere uno dei 3 impianti di dissalazione che furono realizzati nel primo dopoguerra e forniscono acqua per tutto il Paese ; li lo sciacquone del bagno,la doccia,l’acqua in cucina ecc. proviene da quegli impianti e con l’aggiunta di nuovi potabilizzatori possono anche berla e questa in una piccola isola che accoglie annualmente milioni di turisti da tutto il mondo.
Ora, tutta la politica Italiana si riempie la bocca con la “transazione ecologica”, il rispetto dell’ambiente e che i cambiamenti climatici stanno desertificando le pianure ed i fiumi ,le falde acquifere sono in forte crisi, i consorzi di bonifica non sono più in grado di garantire la distribuzione idrica per i campi coltivati , ma possibile che non ci sia nessuno che proponga un sistema di utilizzazione dell’acqua dei nostri mari che perimetrano l’Italia intera e circondano le nostre isole.Una programmazione seria ed una politica di investimento saggia e che ci toglierà i problemi per sempre ,come accade a Malta da quasi un secolo. Si pensa alla crisi del sistema industriale automobilistico ed al crollo delle lobby economiche dell’acqua potabile e non ,dimenticandosi della “sopravvivenza futura ” delle Comunità Italiane garantendo un bene primario qualè l’acqua .Spero che questo piccolo appello lanciato da un modesto Consigliere Comunale di un Comune Italiano venga ascoltato da qualcuno che conta, semprechè si abbia la voglia e soprattutto la volontà di agire in proposito .Ricordatevi sempre che un popolo “sofferente” arricchisce solo il sistema politico che li governa e li tiene in pugno”. Si legge così in una nota del consigliere capogruppo capogruppo al Comune di Chieti, Mario Colantonio.