Lanciano. “Vogliamo una regione più attenta alla salute dei cittadini, che dia la sicurezza di poter uscire e di tornare alle proprie attività, ma con controlli maggiori. Il Governo Nazionale ha già stipulato contratti e predisposto l’acquisto di test rapidi da laboratorio, che saranno forniti dall’azienda americana Abbot. E pur in maniera limitata, una prima disponibilità di 4 milioni di test in scala nazionale, è prevista per la seconda metà di maggio. Sarà necessario da parte di questa regione aggiudicarsi quanti più test possibili e nel caso rifornirsi di altri, magari acquistandoli.”
Il circolo di Articolo Uno Lanciano – Val di Sangro chiede che i fondi per la scellerata idea di pagare gli stabilimenti per cannibalizzare le spiagge libere siano invece dirottati per comprare più test rapidi per i cittadini abruzzesi, seguendo le regioni più virtuose e non le stupidaggini targate centro destra.
“Un esempio è la Regione Emilia Romagna – prosegue il circolo di Articolo Uno – che, pur avendo pagato un prezzo altissimo in termini di contagi, oggi è la regione con il miglior rapporto tra guariti e contagi attivi, arrivando proprio in questi giorni a 10 mila test giornalieri e conta di rimettere in moto la forza produttiva regionale entro il 25 maggio.
Invece, da parte di questa giunta regionale assistiamo solo a proclami, ordinanze e immancabili affidamenti diretti. Passando per denaro pubblico speso per la comunicazione e comunicati stampa che si contraddicono tra loro.
Se da una parte ammette l’Assessore alla Sanità, Nicoletta Verì che con i tamponi ci sono stati dei ritardi dovuti alla classe di priorità (ingiustificati oserei aggiungere) dall’altra, il Presidente Marsilio e qualche coordinatore cittadino della Lega negano il tutto.
Da precisare che le maggiori problematiche si sono registrate nella ASL Lanciano-Vasto-Chieti, dove parte dei tamponi negativi sono andati del tutto perduti. Proprio quella ASL del super direttore da 149 mila euro lordi annui, Thomas Schael!
Due mesi di lockdown che hanno messo a nudo la voglia, quella della Giunta, di presenzialismo da palcoscenico politico piuttosto che un concreto ed efficiente istituzionalismo.
E’ senza dubbio arrivato il momento che questa Giunta si assuma concretamente le proprie responsabilità. Affrontare la Fase 2 e contrastare il pericolo di nuovi focolai del virus è una cosa seria, non di certo una causa da usare come sterile e quanto mai inopportuna campagna elettorale. Ai cittadini abruzzesi ci certo non servono post e selfie degli assessori e lunghissime ordinanze di riaperture repentine. Ci teniamo a ricordare come errori di valutazione, sottostime e azioni tardive, possano portare a rendere vani gli sforzi fatti negli ultimi due mesi. E questo di certo non ce lo possiamo permettere”.