Rapino. La candidatura del sindaco Rocco Micucci è del tutto legittima e regolare.
Lo ha stabilito il giudice del Tribunale di Chieti, che ha rigettato il ricorso di un cittadino, Lorenzo Torto, che lamentava il conflitto di interessi del candidato a Sindaco Rocco Micucci in quanto presidente della Fira Spa, la Finanziaria Regionale Abruzzese.
Il Collegio ha ritenuto che “il ricorso sia ancor prima che infondato nel merito, inammissibile”, poichè sussiste una evidente carenza di interesse alla proposizione del ricorso, considerato che Torto lo ha presentato addirittura prima di conoscere l’esito della votazione. Il giudice afferma che non può sussistere l’interesse del ricorrente in ordine soltanto alla potenziale partecipazione alle elezioni, addirittura quando Micucci non aveva neppur accettato la candidatura.
Il Collegio è poi entrato nel merito: “la Fira Spa è una società di diritto privato partecipata al 51% dalla regione Abruzzo e dal 49% dalle banche. In sostanza non può dirsi sussistente alcuna ipotesi di conflitto di interessi tra la carica di sindaco ricoperta dal Micucci e quella di Presidente di Fira”.
Si tratta dell’ennesima azione di Lorenzo Torto contro il Sindaco Micucci andata a vuoto e, come le altre, rigettata dalla magistratura. Anzi, il giudice ha addirittura condannato Torto al risarcimento in favore di Micucci delle spese di giudizio, determinate in quasi 5.000 euro.
“Dopo la vittoria al Tar Abruzzo contro il ricorso presentato dal mio concorrente elettorale Rocco Cocciaglia e il suo gruppo, finalmente si chiude anche questo ulteriore tentativo di rovesciare una decisione presa dal popolo” dichiara il Sindaco Rocco Micucci “Il tribunale Ordinario di Chieti ha riconosciuto l’assoluta compatibilità alla carica di sindaco e l’inesistenza di qualunque altro caso di ineleggibilità, incandidabilità e conflitto di interessi. Adesso chiediamo soltanto di amministrare con la giusta tranquillità, sperando che qualcuno la smetta di affollare i tribunali di insensati ricorsi, utili solo a rallentare il lavoro dei magistrati e del nostro ente, a danno della comunità intera. E spero che qualcuno si dia pace ed accetti, dopo 6 mesi dalle votazioni, che la popolazione ha democraticamente e liberamente scelto me e il mio gruppo perché cambiassimo il modo di governare la città”.