Chieti. È stata presentata la lista di Sinistra Ecologia e Libertà che correrà alle elezioni regionali del prossimo 25 maggio per la circoscrizione di Chieti.
La lista è composta da donne e uomini che rappresentano le diverse sfumature della società e del mondo del lavoro, dai precari agli operai, dagli operatori del sociale e dei beni culturali ai liberi professionisti che sono quasi tutti alla loro prima esperienza di candidatura in una competizione regionale; tutti impegnati sul proprio territorio di provenienza, tutti esponenti di quella sinistra plurale che vuole essere leva e strumento di cambiamento e di buon governo in Regione.
Questi i candidati:
Calabrìa Lucia (detta Lucilla), 41 anni, estromessa dal lavoro a 37, componente del coordinamento regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, residente a Francavilla al Mare;
Caramanico Franco, 59 anni, consigliere Regionale uscente di Sinistra Ecologia e Libertà, residente a Guardiagrele;
Cianci Alessandro, 37 anni, coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, dottorando di ricerca in Economia presso l’Università d’Annunzio, residente a Vasto;
D’Alfonso Marisa, 49 anni, impiegata nell’editoria, componente del direttivo del circolo Sel di San Salvo e del coordinamento provinciale del Partito;
Di Domenica Nicolino, 60 anni, pensionato, candidato indipendente nelle liste di SEL, responsabile Movimento Vita Indipendente Abruzzo, Vice Presidente Aias sezione di Lanciano Onlus e Delegato Fish per l’Abruzzo, residente a Lanciano;
Di Genni Pasqualino, 54 anni, operaio metalmeccanico, ex vicesindaco di Paglieta;
Di Filippo Francesco, 59 anni, architetto, militante del Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà di Chieti;
Marrone Virginia, 31 anni, impiegata museale precaria, candidata indipendente nelle liste di Sel e residente a Chieti.
“L’impegno di Sel – ha spiegato Giuseppe Visco, coordinatore campagna elettorale di Chieti – si tramuta innanzitutto in tema di rilancio occupazionale dell’Abruzzo, tutela del paesaggio e maggiori finanziamenti per cultura e turismo. Noi ci siamo sempre impegnati nella battaglia per la costituzione del Parco della Costa Teatina dove è stata messa una barriera da parte della Regione. Noi vogliamo che il Parco si costituisca in maniera rapida perché può dare il via allo sviluppo del nostro territorio, questo anche alla luce della cementificazione selvaggia della nostra costa (da Francavilla a Vasto). Cercheremo di creare e di assicurare lavoro, ma si deve pensare ad uno sviluppo sostenibile. Un esempio sono i 40 mila manifestanti contro Ombrina a Pescara. Il nostro impegno è anche per chi soffre la crisi. Noi vogliamo che la Regione sia più solidale e che garantisca i diritti di tutti, ad esempio ad oggi le coppie di fatto e gli stranieri sono esclusi da prestazioni sociali e assistenziali. Noi vogliamo il reddito minimo garantito. Nessuno di noi vive di politica perché abbiamo la nostra professione”.
Francesco Rapino