A Roma Di Primio all’incontro con Napolitano e intervento alla mobilitazione nazionale dei sindaci

Chieti. Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, nel pomeriggio di martedì 28 gennaio è stato ricevuto al Quirinale, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, assieme ad una delegazione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani guidata dal presidente Piero Fassino e composta dal segretario generale Anci, Veronica Nicotra, e dai sindaci di Milano, Roma, Napoli, Venezia, Livorno, Cagliari, Pavia, Palermo, Catania, Parma ed Ascoli Piceno.

Nel corso del suo intervento, il Sindaco Di Primio, discutendo di emergenza abitativa e lavorativa, del personale degli Enti Locali e della necessità di sburocratizzare la Pubblica Amministrazione per rendere il Paese più competitivo, ha chiesto al Presidente Napolitano un’intermediazione personale con il Parlamento affinché quest’ultimo intervenga, in termini di straordinarietà, su tali argomenti.Nella giornata di ieri, mercoledì 29 gennaio, il Sindaco Di Primio, sempre in qualità di Delegato Nazionale Anci per gli “Affari del Personale e le Relazioni Sindacali”, accompagnato dagli Assessori Comunali Roberto Melideo, Mario Colantonio ed Emilia De Matteo e dai consiglieri comunali Diego Costantini e Stefano Rispoli, con altri sindaci e amministratori locali ha partecipato a Roma, presso il Teatro Quirino, alla mobilitazione straordinaria organizzata da ANCI per ribadire le “rilevanti e strategiche questioni” che i Comuni chiedono da tempo all’esecutivo nazionale.

A seguito dell’intervento del presidente Fassino, che ha sottolineato come l’Anci si sia fatto energico promotore di alcune istanze nei confronti del Governo, accolte nella Legge di Stabilità -esclusione nuovi tagli lineari per il 2014, allentamento Patto di Stabilità ed esclusione riduzione fondi Sanità – e nel quale è stato anche tratteggiato l’impegno imminente in altre battaglie – gestione di tutta la fiscalità locale, compresa quella degli immobili, a carico dei Comuni; autonomia e nuova centralità degli Enti Locali; riforme istituzionali; riforma legge elettorale; riorganizzazione delle società partecipate dei Comuni, sburocratizzazione della Pubblica Amministrativa, rimborsi spese uffici giudiziari, confronto su fondi comunitari – il Sindaco Di Primio, intervenendo sul palco del teatro Quirino ha dichiarato quanto segue: «L’Anci, grazie anche al lavoro del presidente Fassino, è tornato a recitare un ruolo forte di interlocutore politico con il “Sistema Italia” ma in qualità di Comuni dobbiamo continuare ad insistere con il Governo su almeno altri quattro punti:

  1. Rispetto dei ruoli e dell’autonomia, perché i Comuni fanno parte della piramide istituzionale. La schizofrenia normativa del Governo sta costringendo i sindaci alla propria difesa per cose di cui non hanno responsabilità. Al Parlamento chiediamo di fare leggi senza inquinare, però, le attività dei sindaci che stanno quotidianamente in mezzo alla gente;
  2. La Corte dei Conti è la magistratura contabile, non è un organo di indirizzo e pertanto non può continuare a tracciare la linea d’azione dei Comuni e dei territori.
  3. Emergenza sociale. La stanza del sindaco è diventato il luogo in cui versare richieste ed ansie delle famiglie ma va affrontato con urgenza il problema della mancanza di abitazioni popolari. È necessario, infatti, parlare di “piano casa”.
  4. Personale pubblica amministrazione, problema non indifferente ad un primo cittadino. Le leggi che stiamo subendo, il blocco del turnover, la volontà di tagliare sul personale stanno facendo si che, da qui a dieci anni, i Comuni avranno sempre meno personale e quello in servizio sarà sempre più vecchio e non in grado di fare front-office.

Che risposte può dare la Pubblica Amministrazione a quei cittadini e a quei paesi che chiedono soluzioni? – ha stigmatizzato il Sindaco -. Quale amministratore oggi non è chiamato a rispondere delle indecisioni del Governo? Ciò che chiediamo è il rispetto di chi indossa la fascia tricolore. Chiediamo dunque autonomia, determinazione, condivisione assoluta delle scelte degli Enti Locali e chiarezza, perché i Comuni sono stati ridotti ad essere ultimo anello calpestato della filiera istituzionale».

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