Chieti. Una lettera accorata, inviata al sindaco di Chieti Umberto Di Primio e all’assessore alle attività produttive Antonio Viola, per lamentare la scarsa qualità del mercatino organizzato nello scorso fine settimana a piazza San Giustino.
Porta la firma congiunta di Claudio Di Marzio e Daniele Giangiulli, rispettivamente presidente cittadino e direttore provinciale di Confartigianato Chieti, che hanno raccolto le lamentele di un folto numero di commercianti del centro storico letteralmente furenti con il Comune per il mercatino autorizzato in piazza San Giustino. Dove si sono sistemate alla buona una decina di bancarelle di oggettistica. In compenso è stato interdetto al traffico, proprio di sabato e di domenica quando di solito c’è maggiore passeggio in centro, l’intero parcheggio che fronteggia la cattedrale. Non a caso sul Colle è stato praticamente impossibile parcheggiare. Un qualcosa che ha indispettito non poco gli esercenti, specie di via Pollione e di corso Marrucino.
“Il mercatino dello scorso 15 e 16 dicembre – affermano Di Marzio e Giangiulli – non ha certamente aiutato il già martoriato commercio del Colle. Numerosi commercianti e artigiani hanno etichettato il mercatino posto in piazza San Giustino come davvero di basso profilo. Peraltro ha di fatto bloccato la possibilità di parcheggio nell’intero centro storico”. L’esatto contrario di ciò che sarebbe servito dopo una settimana di freddo polare e di neve. “Situazioni meteorologiche che di certo non hanno incentivato il passeggio in centro storico. Si sperava in altro e invece – sottolineano Di Marzio e Giangiulli – con questa tipologia di manifestazioni si mette a dura prova il transito, il parcheggio e un normale utilizzo del centro cittadino”. Da qui l’appello al Comune. “Chiediamo al sindaco e all’assessore al commercio di constatare quanto lamentato dalla categoria e di evitare di occupare quello che è il principale e strategico parcheggio di Chieti prendendo atto – aggiungono Di Marzio e Giangiulli – che iniziative del genere non solo non posseggono un tenore degno dell’immagine che tutti noi vorremmo appartenesse alla nostra città ma risultano allo stato perniciose”.