Chieti. “Il rituale si ripete con una frequenza che cresce e si consoliderà sempre di più: dopo 3 anni di fermo amministrativo che non conosce precedenti parrebbe che la macchina si stia rimettendo in moto ma in tanti casi è solo il riprendere il buon lavoro abbiamo noi lasciato loro in eredità. La messa a regime ed in rete del sistema museale provinciale, tanto vagheggiato come risultato proprio dal presidente Di Giuseppantonio & c., in realtà era già pronto a partire già dal giorno successivo al loro insediamento; l’allora assessore alla Cultura, Panfilo Di Silvio, aveva ultimato il lavoro conferitogli dal presidente Coletti e, solo la conclusione della legislatura, ne fermò in concreto la prosecuzione del lavoro già solto. Il sito era già pronto in quanto il lavoro era stato concluso. Lo stesso è stato cofinanzianto con un progetto DOCUP della Regione Abruzzo per circa 50.000 euro; inoltre era già stata fatta una specifica campagna pubblicitaria ed il tutto doveva trovare conclusione attraverso una partnerneschip con Abruzzo Sviluppo Spa”.
Questa la considerazione di Camillo D’Amico, capogruppo Pd alla Provincia di Chieti, in relazione
all’annunciato avvio del sistema museale provinciale.
“La strategia di fermare tutto e rinviare le cose da fare al futuro – continua D’Amico – ha pagato per un bel pezzo e coperto il nulla realizzato in questa legislatura dal centrodestra verso l’ opinione pubblica mascherato da un vittimismo spinto e giustificato da debiti ancora presunti e per larga parte ancora da chiarire e comprendere per natura, fattura e fondatezza. Adesso parrebbe vogliano darsi un colpo d’ala ma emerge sempre con maggiore ed inconfutabile chiarezza il nostro buon lascito. Alla sperimentata azione di presidio e presenza nel territorio, ad una sobria ma attenta opposizione e proposizione nel merito non faremo mancare la puntuale sottolineatura delle cose che ripartono ma di cui loro non hanno la paternità”.