Chieti. In base alle dichiarazioni di Sindaco ed Assessori, circa l’esistenza in bilancio di spazi di manovra per gli investimenti, il M5S intende chiedere un incontro agli Assessori al Bilancio ed ai Lavori Pubblici, teso a conoscere lo stato della programmazione ed esecuzione dei lavori riguardanti l’adeguamento sismico delle scuole.
I portavoce del MoVimento 5 Stelle Chieti, Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo, tornano a parlare di Scuole Sicure e lo fanno sottolineando le criticità legate alla conoscibilità dei dati contenuti negli studi di vulnerabilità sismica “Il Comune di Chieti, a partire dal 2010 ha fatto eseguire degli studi di vulnerabilità sismica su gran parte degli immobili comunali; noi abbiamo richiesto ed ottenuto la copia di quelli riguardanti le scuole dell’infanzia, delle elementari, medie e degli asili nido.”
I consiglieri del M5S a Chieti hanno più volte riportato l’argomento in Consiglio Comunale e questo perché “Sebbene il territorio del nostro Comune non sia stato direttamente interessato dagli ultimi fenomeni sismici noi siamo genitori e viviamo in prima persona le preoccupazioni legate alla sicurezza dei luoghi frequentati dai nostri figli”.
Secondo Argenio i dati estrapolati dagli studi di vulnerabilità, seppur estremamente tecnici, evidenziano “una situazione abbastanza delicata e sicuramente meritevole di attenzione e di interventi di adeguamento.”
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“Sembra assurdo che tali documenti siano rimasti chiusi negli Uffici del Comune per anni – rincara la dose la D’Arcangelo – A nostro avviso, Sindaco e Giunta avrebbero dovuto quantomeno portarli a conoscenza dei Dirigenti scolastici al fine di consentire a questi ultimi di informare i genitori degli alunni sulle reali condizioni di sicurezza degli edifici, tenendo anche conto della delicatezza dell’argomento e del rischio di creare ingiustificati allarmismi nella cittadinanza”. L’accusa che viene lanciata al primo cittadino e alla sua Giunta è proprio quella di non aver divulgato questi dati ai Dirigenti scolastici i quali “hanno comunicato di non essere in possesso dei dati di vulnerabilità riguardanti le loro singole scuole” continua la D’Arcangelo.
“Una buona amministrazione non deve agire in emergenza, ma ha l’obbligo di provvedere alla tutela della salute e all’incolumità dei suoi cittadini attraverso la prevenzione e quindi la programmazione. Se i soldi ci sono come dicono – concludono Argenio e D’Argangelo – allora vanno utilizzati per proteggere il futuro della cittadinanza, dei bambini, dei ragazzi, e di tutti coloro che lavorano all’interno delle strutture scolastiche”.