Chieti. “Non siamo affatto convinti che, le adunanze della giunta provinciale e le deliberazioni assunte, siano legittime sia in ragione dello specifico e chiaro contenuto dello statuto dell’Ente che dei precedenti verificatesi durante la gestione del presidente Coletti quando, in tre circostanze, fu costretto a nominare prima un nuovo assessore e solo dopo riconvocare l’organismo nella sua interezza”.
E’ quanto afferma il capogruppo del Pd alla Provincia di Chieti, Camillo D’Amico, di fronte al perpetuarsi dell’ancora mancata sostituzione in giunta del defenestrato Silvio Tavoletta ed al sordo mutismo del presidente Enrico Di Giuseppantonio che, imperterrito, continua a riunire la giunta ed adottare delibere tutte viziate dal presunto di principio di palese illegittimità.
“All’inqualificabile e risibile risposta di non poter nominare il nuovo assessore – continua D’Amico – perché in altre faccende affaccendato, come quella di curare i soliti mali finanziari dell’Ente, il presidente Di Giuseppantonio dovrebbe avere umiltà e generosità ad uniformarsi ai consigli e sollecitazioni di chi l’ha preceduto il quale pur chiese lumi al prefetto pro-tempore ottenendo risposte chiare di doversi adeguare ed uniformare ai chiari dettami dello statuto. Il rischio che debbano riadottare tutte le delibere perché illegittime è forte. La maggioranza si è incuneata in un vicolo cieco dalla quale rischiano di uscirne ulteriormente logori e divisi ma, il rispetto delle norme è un principio indifferibile ed inalienabile per tutti, ragion per cui ho chiesto ed ottenuto un incontro con il signor Prefetto che avremo il prossimo martedì 8 novembre unitamente a tutto il gruppo del Pd; in quella sede faremo valere le nostre ragioni e costringeremo Di Giuseppantonio & c. a rimediare l’ennesima figuraccia cui ormai ci hanno tristemente abituati”.
Francesco Rapino