Chieti. “Gli esponenti del centrosinistra, come sempre, pretendono d’essere portatori di verità rivelate, aggredendo chi non la pensa come loro”.
E’ quanto dichiara il senatore del Pdl, Fabrizio Di Stefano, in merito agli attacchi di questi giorni nei confronti dell’assessore regionale all’Agricoltura, Mauro Febbo.
“L’assessore Febbo – spiega il senatore – ha semplicemente recepito l’umore di gran parte dei cittadini e degli amministratori del territorio interessato dal Parco della Costa Teatina. Del resto la prova della democrazia più evidente l’ha data il sindaco di Torino di Sangro, che ha indetto una consultazione popolare e, ricordo a me stesso, visto che c’è gente che evidentemente non vuol capire, che proprio tale referendum ha esplicitato la volontà di cittadini, ed il loro diniego, con una percentuale dell’80% alla realizzazione del Parco. Di fronte a tanta evidenza, gli esponenti del centrosinistra non ne prendono atto, e al contrario – prosegue Di Stefano – non considerano che ci sono amministrazioni locali di sinistra che si sono espressi in maniera contraria, così come diversi amministratori, sempre del centrosinistra, che in diversi incontro pubblici hanno dato parere negativo. Per non parlare poi di una buona parte di amministrazioni del centrodestra, che non è d’accordo con la costituzione dell’area Parco. Per ultimo, ma non di poco conto, il risultato tutt’altro che favorevole all’ipotesi del Parco, della consultazione popolare a Torino di Sangro, comune interessato dal progetto. Questo è un dato di fatto incontrovertibile, di cui la sinistra non vuole tener conto – conclude il parlamentare Pdl – e per tutta risposta, aggredisce l’assessore Febbo, evocando addirittura il Centro Oli e dimenticando che furono proprio gli esponenti del centrosinistra a portarne avanti il progetto. Ricordo infatti i proclami elettorali dell’allora presidente della Provincia, Tommaso Coletti, candidato al Comune di Ortona, o al segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, in quel periodo candidato a sindaco di Tollo. Ma la loro sfrontatezza è tale, che mistificano la realtà. La via verde proposta dall’amministrazione provinciale potrebbe essere uno strumento di tutela del territorio e, contestualmente, di sviluppo e valorizzazione dello stesso. Tant’è vero che il 4 agosto scorso è stato firmato a Roma, presso il Dipartimento per lo Sviluppo delle Economie Territoriali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, un protocollo d’intesa per la realizzazione della Via Verde Costa dei Trabocchi, sottoscritto anche da buona parte delle amministrazioni di centrosinistra interessate”.
Francesco Rapino