Chieti. “La confusione regna incontrastata dentro la Provincia di Chieti e il presidente Di Giuseppantonio è sempre più ostaggio del suo apparato politico ed amministrativo, che gli fa rimediare figuracce ridicole tanto da preparargli pareri formali contraddittorie e superate dagli eventi che lui, imprudentemente, neanche ha la bontà di leggere ed approfondire”. E’ quanto afferma il capogruppo del Pd Camillo D’Amico in relazione alla discussione dell’ordine del giorno approdato in Consiglio lo scorso 14 giugno relativo alla proposta di utilizzo del personale interinale stradale con delega sperimentale all’O.P.S. e di raccordo con alcuni comuni dell’area interna .
“Una bocciatura senza appello al nostro ordine del giorno” avvisa D’Amico “che era pertinente perché coerente con un progetto di dare nuovi ruoli e compiti all’O.P.S., tra le quali la manutenzione stradale e politicamente corretto perché la società è completamente pubblica ed assolutamente in linea con il risultato del referendum di domenica scorsa che ha annullato una parte della legge che imponeva di affidare ai privati la gestione dei servizi pubblici locali”.
Stando a quanto riferito dal Pd provinciale, il presidente Di Giuseppantonio “sottaceva questa grande novità intervenuta con l’esito referendario di domenica e lunedì scorsi rimediando non solo una brutta figura, ma deludendo le già residue speranze dei tanti lavoratori interinali per anni impegnati nella manutenzione delle strade nelle quali ancora insistono erbe infestanti di qualsiasi tipo e natura. La posizione del centrosinistra era ed è realista e responsabile e i contenuti dell’ordine del giorno concordato con le organizzazioni sindacali rispondevano ad un percorso fattibile e lineare. Il voto contrario misto alla poca chiarezza e alla confusione che alberga all’interno di questo centrodestra a guida Udc, nonostante la nomina recente di un coordinare di dubbia utilità e finalità, allontana ancora una risposta certa e definitiva sul come vogliano manutentare le strade provinciali con l’estate ormai alle porte e mette definitivamente sulla strada tanti lavoratori e loro famiglie che potevano e potrebbero essere utilizzati in numero e tempi necessari allo svolgimento dei lavori urgenti ed essenziali”.