Chieti. “Riteniamo assolutamente necessario, come ha anche sottolineato la Cisl, che il prefetto di Chieti torni a riunire il tavolo di confronto con gli stessi protagonisti che in autunno trovarono l’accordo sulla Psicoriabilitazione che garantiva la casa di cura Villa Pini: la mediazione di una figura di alto profilo come quella di Vincenzo Greco, potrà certamente riportare al tavolo lo spirito con il quale a novembre maturò l’accordo tra Regione, Comuni, Asl e imprenditore privato per il mantenimento dei posti di lavoro e dei servizi ai degenti”. Così il coordinatore cittadino, Andrea Buracchio, interviene sulle preoccupazioni che hanno manifestato i sindacati circa il destino di malati e lavoratori della struttura sanitaria denominata “Azienda Agricola” di Ripa Teatina.
“Dopo i tanti interventi del prefetto – ha spiegato Buracchio – per giungere ad una soluzione delle criticità evidenziate nel passaggio di Villa Pini al nuovo proprietario, era nostra convinzione che la vicenda si avviasse verso una positiva soluzione. Purtroppo ci troviamo nuovamente ad assistere ad un nuovo capitolo di questa triste vicenda, dove l’ansia e la preoccupazione di malati e dipendenti regna sovrana, mentre delle buone intenzioni, ribadite nei tavoli istituzionali, di un percorso condiviso, poco rimane nei provvedimenti adottati”.
L’Udc cittadino, che da tempo monitora la situazione della galassia sanitaria che ruota attorno alla clinica privata Villa Pini a tutela dei cittadini e dei lavoratori, ha subito messo in azione il suo gruppo consiliare.
“Avevamo espresso – ha spiegato Alessandro Giardinelli, capogruppo Udc in Consiglio comunale – il nostro dovere politico di seguire le vicende sanitarie ed abbiamo appreso con apprensione le notizie circa la preoccupazione dei sindacati per il nuovo pericolo che corre una struttura collegata a Villa Pini. I 56 posti-letto della struttura Azienda agricola non sono più previsti e i sindacati hanno ricevuto la convocazione per la discussione degli eventuali esuberi di personale nonché della problematica sociale collegata alla ricollocazione dei circa 40 pazienti tuttora ricoverati presso quella struttura. Ci chiediamo dove siano finite quelle volontà espresse in autunno volte ad assicurare l’assistenza dei pazienti ed i livelli occupazionali: per questo ci associamo alla richiesta della Cisl di riconvocazione del tavolo innanzi al prefetto Vincenzo Greco e chiediamo a tutti i rappresentanti delle istituzioni di stare vicino alle esigenze dei malati e dei lavoratori”.