Fossacesia. Il know how abruzzese sarà protagonista, il prossimo 5 e 6 settembre, della nuova Conferenza di Cork, organizzata dalla Commissione Europea, dove verranno analizzate le strategie migliori attuate a favore dello sviluppo rurale.
“10 Sapori da salvare (food communities)” è il nome del progetto realizzato dal GAL Maiella Verde, nell’ambito del PSR 2007-2013, scelto come case history italiano per discutere le sfide attuali e future dell’agricoltura.
La conferenza di Cork mira a riunire 250 tra responsabili politici, organizzazioni non governative, membri del mondo accademico e di altre parti interessate. Il GAL Maiella Verde, operante nell’entroterra della Provincia di Chieti, ha promosso una strategia basata su di un particolare approccio partecipativo ispirato da Slow Food e chiamato “Comunità di prodotto”, cioè piccoli gruppi di attori locali che si riuniscono con lo scopo di valorizzare una specifica produzione tipica come il vino cotto, la cipolla piatta di Fara Filiorum Petri, l’olio monovarietale di intosso, il salsicciotto frentano, i dolci tipici da forno, il peperone dolce di Altino, il fico reale di Atessa, la ventricina dell’alto vastese, il carciofo di Cupello o le pesche dell?entroterra Vastese.
‘Valorizzare l’identità enogastronomica di un territorio, costituita dalle biodiversità agricole, dalle produzioni tipiche e dalle tradizioni culinarie, può rappresentare non soltanto una componente del patrimonio locale, ma anche un asset interessante di sviluppo economico – ha osservato l’assessore alle politiche agricole, Dino Pepe – Nella nuova programmazione, voglio ricordare, sono previsti sette gruppi di azione locale.
Il bando, che scadrà a settembre, prevede che ne venga riservato almeno uno per ogni provincia, per gli altri tre ci si sfiderà in termini di strategia, di progetto, di partenariato competente e sfidante. L’obiettivo della programmazione – aggiunge ancora Pepe – è perseguito tramite azioni rivolte alla tutela e alla valorizzazione del paesaggio rurale, alla qualificazione dell’offerta di servizi per la collettività, generando in questo caso opportunità aggiuntive di occupazione e reddito, e – conclude – migliorando anche l’attrattività dei territori rurali sia dal punto di vista delle imprese che da quello della popolazione’.