Chieti. “La seconda parte del 2010 e il 2011 saranno lacrime e sangue, soprattutto per pendolari e studenti che rischiano di vedere scomparire fino ad un quarto dei servizi di trasporto oggi esistenti su strade e ferrovie”. È l’allarma lanciato da Angelo Radica, consigliere provinciale del Partito Democratico di Chieti, che elenca i tagli della manovra economica di luglio. Si tratta, infatti, di 4 miliardi di euro per il 2011 e 4,5 miliardi di euro per il 2012 che saranno tagliati ai trasferimenti dallo Stato alle Regioni , pari al 67% delle risorse nel primo anno e il 75% nel secondo. “Una cifra” spiega Radica “che se rapportata alla somma che finanzia l’intero settore, ovvero 7.500 milioni (5.500 solo la gomma), porta a una riduzione del budget a disposizione del 15%”.
Se la percentuale della riduzione secca dei trasferimenti alle Regioni verrà confermata e andrà ad alleggerire le risorse destinate a bus, metro e ferrovie locali, già dai prossimi mesi si vedranno, dunque, i primi effetti negativi. Per l’Abruzzo si ipotizza un taglio da 54 milioni di euro.
Per questo motivo, il gruppo consiliare del Pd alla Provincia di Chieti chiede al presidente Di Giuseppantonio di rappresentare all’assessore regionale ai Trasporti Morra la preoccupazione che viene dai Comuni della provincia teatina, che come già sottolineato dagli amministratori del Comune di Vasto, subirà un taglio pesantissimo soprattutto nelle aree interne.
“Siamo molto preoccupati per l’impatto della manovra sui sistemi regionali che potrebbe rappresentare un colpo durissimo ad un settore vitale per i cittadini e per le stesse imprese” continua Radica. “Saranno orari, corse, mezzi e il cosiddetto parco rotabile a dover subire le modifiche più significative e dannose per chi prende i mezzi pubblici. Con la riduzione della frequenza nei passaggi dei pullman che collegano più province o di autobus nei comuni”.
Oltre alle riduzioni, inoltre, i pendolari rischierebbero anche di vedersi aumentare le tariffe fino al 50% in più. “In questo modo” tuona il consigliere del Pd, “invece di investire sul trasporto pubblico locale, su treni, bus e opere pubbliche, si rinuncia a combattere traffico e inquinamento, si tradisce il futuro. In provincia di Chieti il Tpl non è un sistema isolato, è collegato alla scuola, al lavoro, alla sanità. I bus fanno servizio pubblico, portano le persone al lavoro, a scuola, negli ospedali. Soprattutto nelle aree interne e nei centri urbani il Tpl è uno dei pezzi fondamentali dello stato sociale. E’ un servizio pubblico essenziale il cui costo, vista l’attuale situazione socioeconomica del paese, non può essere ribaltato sugli utenti con l’innalzamento delle tariffe”.