Chieti. “E anche il reparto di dermatologia saluta l’ospedale clinicizzato di Chieti: dopo il fatidico decreto n°4 del Commissario ad acta di D’Alfonso che di fatto ha spostato l’offerta sanitaria privata verso il privato e Pescara, favorendo una macelleria sanitaria attuata da questo Governo regionale, targato Pd, viene infierito un altro duro colpo all’eccellenza teatina ospedaliera pubblica trasferendo il reparto di dermatologia ad Ortona”.
Così in una nota il consigliere comunale di Forza Italia a Chieti, Emiliano Vitale, che aggiunge: “Paolucci dichiara che con questo trasferimento si completa un’offerta che permette ai pazienti di avere un percorso terapeutico completo e ricordando la presenza nel presidio di Ortona del professor Francesco Fanfani, luminare di Chirurgia ginecologica oncologica, ora avrà anche il Centro per la cura dei melanomi, i tumori della pelle. Ma a Paolucci sfuggono credo volutamente delle riflessioni, in primis chi si fa assistere da Dermatologia non solo solo i malati tumorali e che il professor Fanfani presta la sua professionalità anche al reparto di ginecologia ed ostetricia di Chieti dove, in detto reparto, si registra un significativo incremento di degenti e di assistiti dopo la chiusura del Punto nascita di Ortona che di fatto sta mettendo a dura prova il personale medico, infermieristico e ausiliario del policlinico del capoluogo. Infatti nel reparto teatino di ostetricia e ginecologia ieri hanno attaccato il 640° braccialetto neonatale e siamo solo a metà di aprile, vuol dire più di 6 nascite al giorno, da inizio anno. Provi ad immaginare l’Assessore Paolucci il “saldo” al 31 dicembre e tutto questo con sole 15 ostetriche full time, escluse le tre temporanee, 3 in maternità e le 5 part time, costrette a turni massacranti e con il conseguente aumento della percentuale di rischio. Personalmente non mi dispiace che il Punto nascita di Chieti sia un punto attrattivo d’eccellenza, però certe eccellenze andrebbero attenzionate e valorizzate. Ma la Regione del Pd che fa? Forse una marchetta “pre-elettorale” in vista delle ormai imminenti votazioni ad Ortona? Invece di mettere a disposizione del nosocomio teatino azioni dirette alla conservazione e miglioramento di assistenza sanitaria pubblica,trasferisce reparti come dermatologia, depotenziando ancora il SS Annunziata ma non risolve il problema del reparto di ostetricia/ginecologia magari procedendo ad una separazione, avendo spazi e possibilità e nuovo personale”.
“Inoltre – conclude Vitale – anche il pronto soccorso del nosocomio teatino sta letteralmente esplodendo e ogni giorno solo grazie all’abnegazione e professionalità degli addetti si riesce a smaltire le richieste di soccorso dei pazienti in emergenza. Ma gli incipit di questa Regione sono: “ospedali chimere” (leggi: project financing Maltauro Spa) e operazioni di “taglia e cuci”, dove, nella fattispecie, a rimetterci guarda caso è il servizio pubblico e fino a oggi il nosocomio teatino. Si taglia a Chieti,fra pubblico e privato, lasciando ferite sanguinanti ed in via di infezione e si cuce in favore dei privati o altrove. Il tutto con un silenzio assordante delle istituzioni e delle opposizioni del Comune di Chieti. Magari chissà forse, appena D’Alfonso e Paolucci faranno pace, decideranno magari di affidare, e spero proprio di no, i punti nascita ai privati, ed alla fine dei giochi, con la scusa del Decreto Lorenzin che doveva essere interpretato e non applicato “presuntuosamente” , ma il tutto, guarda caso sempre, a discapito della sanità pubblica e della città di Chieti”.