Chieti. “Possiamo ritenerci soddisfatti per l’approvazione odierna degli ordini del giorno su Giulio Regeni, sul TTIP e sul vicino referendum sulle trivelle”.
Così in una nota Alessandro Fortuna, presidente de L’Altra Chieti, ed Annalisa Settimio, coordinatrice circolo cittadino Sel, che aggiungono: “Ma quello che ci preme sottolineare e portare all’attenzione della cittadinanza teatina è che il gruppo consiliare del PD si è astenuto nella votazione dell’ordine del giorno relativo alla consultazione referendaria del 17 aprile. Evidentemente il PD cittadino si lava le mani del rischio che comporterebbe una permanenza prolungata, e soprattutto indefinita, delle piattaforme estrattive all’interno delle 12 miglia marittime. Molti all’interno del PD, sia a livello nazionale sia regionale, sono stati fermi nel distaccarsi dalla linea renziana dell’astensione. Abbiamo avuto la conferma, purtroppo, che non è questo il caso del Pd teatino, che, anzi, per meglio tutelarsi, nemmeno si pronuncia nel senso della contrarietà. Del resto la longa manus D’Alfonsiana aleggia ed è, quindi, opportuno per il Pd locale seguire la via maestra. Ricordiamoci che D’Alfonso gettò la maschera col ritiro dalla corsa referendaria della Regione, svelando nient’altro che l’opportunismo elettorale della sua celeberrima campagna anti “ufo”. Non ci suscitano, poi, minori preoccupazioni l’astensione delle maggioranza di centro destra, oltre all’ovvio no del Pd, sul voto dell’ordine del giorno con oggetto referendum costituzionale ed Italicum, che ha comportato la sua conseguente bocciatura. È allarmante come la maggioranza non abbia manifestato la sua contrarietà a un disegno di riforma costituzionale che rischia di minare le fondamenta della democrazia del Paese. Forse anche in questo caso è prevalso il timore reverenziale nei confronti della linea nazionale NCD in perfetta coincidenza con quella dell’amico PD, che non lesina elogi al nostro Sindaco”.
“Ecco dimostrato, ancora una volta, come le aberrazioni del Governo a firma PD/NCD si rivertono inesorabilmente sui territori – conclude la nota – svelando la paura degli amministratori anche di poter solo esprimere una loro posizione. L’Altra Chieti e il circolo cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà si ritengono comunque soddisfatti non solo per l’esito delle votazioni di 3 ordini del giorno sui quattro presentati dal Consigliere Raimondi, ma soprattutto per aver fatto scoprire le carte agli altri gruppi consiliari”.
Il 17 aprile si torna alle urne per il referendum abrogativo sulle trivellazioni ma, con ogni probabilità, gli scrutatori iscritti all’albo comunale saranno incaricati direttamente dai politici con una spartizione a tavolino, bipartizan tra maggioranza e minoranza, del contingente da nominare. Bruno Di Paolo, capogruppo di Giustizia sociale, attacca. “E’ una vergogna. La città annaspa, vive una crisi economica oltre che occupazionale senza precedenti ma gli amministratori di questa città- tuona Di Paolo- sembrano rimanere insensibili e pensano ad accontentare gli amici. Per una volta, alle promesse sterili da campagna elettorale si facciano seguire realmente i fatti provvedendo all’estrazione pubblica dei 171 scrutatori che il 17 aprile verranno dislocati tra i vari seggi cittadini privilegiando i disoccupati, i giovani senza lavoro e chi un’occupazione l’ha persa da poco.” Il massimo esponente cittadino di Giustizia sociale, in tal senso, ricorda la petizione popolare lanciata lo scorso anno per chiedere il sorteggio degli scrutatori comunali e chiusa con ben 1418 firme raccolte. “La petizione è stata ignorata dall’amministrazione comunale che continua a fare orecchie da mercante alle richieste della gente comune. Anche se la legge prevede la nomina diretta degli scrutatori da parte della commissione elettorale, diamo il buon esempio dal momento che la politica non può essere mossa da interessi personali.” E invece sembrerebbe che l’orientamento dell’amministrazione, anche in vista del referendum del 17 aprile, sia sempre quello della spartizione a tavolino delle nomine degli scrutatori. Appare chiaro, infatti, l’indirizzo arrivato dalla commissione elettorale che si è riunita lunedì pomeriggio, in maniera informale, alla presenza del vice sindaco Giuseppe Giampietro, dei consiglieri di maggioranza Maurizio Costa e Donato Tacconelli e del consigliere di opposizione in quota Movimento 5 Stelle Manuela D’Arcangelo. “Parrebbe che al sindaco, non si sa per quale diritto, sia stata lasciata la fetta maggiore della torta con una ventina di nominativi mentre i consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, e gli assessori si divideranno il resto- denuncia Di Paolo- con tre/quattro nominativi cadauno da designare. E’ vero che la legge prevede la possibilità della nomina diretta da parte degli amministratori e, quindi, assolutamente non ricorrono per i consiglieri comunali abusi, ma è altrettanto vero che il meccanismo che s’ingenera, non basandosi su criteri oggettivi ma solo su conoscenze personali, risulta palesemente clientelare. Per questo invito i miei colleghi, sia di centro destra che di centro sinistra, a dare un segnale di buona politica cittadina scegliendo di sorteggiare gli scrutatori. I giovani e i disoccupati della città hanno bisogno di azioni concrete per credere in una Chieti migliore.” Il capogruppo di Giustizia sociale, in attesa di conoscere il comportamento degli altri consiglieri, darà il buon esempio. “Sorteggerò comunque il numero degli scrutatori che mi sarà assegnato- annuncia Di Paolo- pubblicamente e pescando tra i nominativi dei disoccupati e dei giovani senza lavoro iscritti nell’albo comunale.”