Chieti. “I pagamenti sono in corso, una parte è stata già pagata e tutte le fatture restanti che non sono oggetto di contenzioso saranno interamente saldate”: il Direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Pasquale Flacco, interviene con poche e chiarissime parole sulla questione denunciata dalle cooperative affidatarie dei servizi di trasporto, in attesa di vedersi riconosciuti e pagati i propri crediti.
“L’Azienda non è inerte rispetto al pagamento dei fornitori – aggiunge Flacco – e i tempi, che in alcune situazioni diventano eccessivamente lunghi, sono legati a una minuziosa attività di controllo circa la piena corrispondenza tra i contratti stipulati con le ditte e le fatturazioni emesse. Non c’è nessuna volontà di danneggiare alcuno, anche se mi pare superfluo sottolinearlo. D’altra parte la corretta gestione di risorse pubbliche richiede una verifica dei costi severa, al fine di esercitare il necessario controllo delle voci di spesa. Se siamo scrupolosi sotto questo profilo, non può esserci certo addebitata come una colpa. E proprio questo è il profilo tenuto da Tiziana Spadaccini, la dirigente ingiustamente criminalizzata: quanto è stato detto e scritto su di lei – sottolinea il Direttore generale –, è ingiusto e offensivo sotto il profilo professionale e umano. Perciò, pur nel rispetto dei problemi di ciascuno, invito tutti a moderare i toni e tenere le rivendicazioni dentro i binari del lecito”.
Quanto, infine, al trasporto dei pazienti oncologici, Flacco ribadisce “la necessità di rivedere quella che a Lanciano è una pratica consolidata da anni, pur in assenza di una normativa che legittimi tale servizio. Ma poiché il rispetto delle regole impone al Servizio sanitario pubblico anche il farsi carico dei problemi dei malati, specie i più vulnerabili, proprio questa mattina – annuncia il manager – ho inviato ai servizi competenti una nota con la quale autorizzo il trasporto dei pazienti già in trattamento fino al completamento del ciclo di cure”.
Questo è il commento di Mauro Febbo: “Dopo la mia denuncia di ieri è arrivata l’ennesima retromarcia, seppur vergognosa, con la Asl di Chieti, attraverso una lettera inviata oggi, a firma del direttore generale facente funzioni Flacco (non sappiamo se è stato nominato nuovo direttore generale in quanto la delibera è ancora “secretata”), si autorizza la prosecuzione del trasporto dei malati oncologici ma si aggiunge “fino e non oltre il termine del trattamento terapeutico in corso. E’ assolutamente scandaloso in quanto prima si nega il servizio, poi lo si ripristina in fretta e furia precisando che sarà garantito fino alla fine delle terapie per i pazienti che attualmente beneficiano del trasporto. E per il futuro? Cosa sarà degli altri pazienti oncologici? Siamo di fronte a un altro caso di macelleria sociale che va a colpire le categorie più deboli in barba alle promesse di D’Alfonso che aveva garantito le coccole e invece sugli abruzzesi arrivano solo schiaffi”.
Questo è invece il commento di Sara Marcozzi: “E’ sconcertante assistere alla macelleria sociale che Governo Regionale sta portando avanti sul fronte della sanità” commenta. “La Asl2 Lanciano-Vasto-Chieti, che è ancora senza Direttore Generale, ha tagliato questo servizio, come a più riprese denunciato dal Sindacato “Nursing-Up”, in barba alle leggi vigenti, al diritto alla salute e al dovere morale che una Regione dovrebbe sentire nei confronti dei più deboli”. Un servizio come questo” rileva Marcozzi “rivolto molto spesso a persone sole o con gravi problemi economici, non può essere sospeso! Alcuni pazienti hanno denunciato l’impossibilità di raggiungere i punti di cura senza quel servizio di trasporto” continua la consigliera 5 stelle” chiediamo alla Giunta Regionale un immediato ripensamento al fine di evitare il possibile aggravarsi delle condizioni di salute dei pazienti. Il Presidente D’Alfonso si era presentato in campagna elettorale promettendo coccole ai pazienti” conclude la Marcozzi “ la realtà che invece va via via delineandosi, sembra essere quella di una sanità lontana dalle esigenze del territorio, insensibile alla sofferenza dei malati, vicina ai diktat dei tagli del Governo Centrale PD e che si avvia, sempre più, verso la privatizzazione. Tutto questo è inaccettabile. Uno Stato e una Regione giusti debbono garantire il diritto alla salute ad ogni cittadino. Non accettiamo la solita scusa del “non ci sono i soldi”! Cosa vuol dire? Quanto dovrebbe costare la sanità pubblica? Semplice. Tanto quanto necessario per curare tutti gratis”.