Chieti, Camillo D’Amico commenta amaramente il pagamento dell’imposta IRAP

camillo_damicoChieti. Ancora nessun riconoscimento come debito fuori bilancio. È quanto fa notare Camillo D’Amico, capogruppo Pd al Consiglio provinciale, in merito al pagamento dell’imposta IRAP sui compensi ai lavoratori interinali per l’annualità 2008 e pregresse.

Il pagamento in questione sarebbe, infatti, avvenuto, ma il Consiglio provinciale non avrebbe comunque ancora provveduto al riconoscimento formale come debito fuori bilancio, passaggio propedeutico al successivo pagamento.

“E’ una notizia che non avremmo voluto sentire” è il commento a riguardo di D’Amico, “sia per l’entità della somma sia perché è una voce che mai alcun dirigente, nel passato, ha segnalato la necessità e l’urgenza di iscrivere in bilancio per le necessarie coperture”.

Il capogruppo del Pd fa sapere che, attualmente, a capo del settore ragioneria si troverebbe lo stesso dirigente trovato nel 2004, colui che, sottolinea D’Amico, sarebbe restato sotto la vecchia amministrazione per qualche anno per poi approdare alla nuova. “Solo oggi” commenta amaramente “certifica questa onerosa voce come debito e il centro-destra, in maniera puntualmente strumentale, addebita alla nostra gestione la pesante eredità”.

Il politico ricorda che i debiti di cui la sinistra viene accusata sarebbero stati costruiti anche con voci di spesa che, invece, avrebbero potuto essere coperte con semplici variazioni di bilancio. “Molte di queste” spiega, infatti, D’Amico “erano state assolutamente  sottaciute  dai dirigenti di settore, i quali hanno  l’onere ed il compito di segnalare spese necessarie al funzionamento del proprio settore e di certificare eventuali debiti per impegni non previsti in bilancio da riconoscere e  pagare successivamente. La nostra posizione politica di addebitare le responsabilità ai dirigenti, contestato dalla maggioranza in Consiglio, non è affatto strumentale né vuole rappresentare una fuga dalla realtà, ma è un dire ai nuovi amministratori di stare attenti, di tenere gli occhi aperti perché certi atteggiamenti, oggi complici, domani potrebbero tranquillamente ripetersi a danno dell’ente”.

 

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