Chieti. “L’unico default che vedo è nella decenza e nelle parole dette tanto per aprire bocca. Solo che non è un rischio, ma realtà”: non si fa attendere la replica del Direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Pasquale Flacco, alle esternazioni del presidente della Commissione regionale di Vigilanza sul piano di assunzioni 2018.
“E’ incredibile come un’Azienda debba essere censurata perché crea occupazione al fine di migliorare l’assistenza – aggiunge Flacco -. Le presunte preoccupazioni possono essere indirizzate altrove perché per quanto attiene alla nostra Azienda esistono organi di controllo chiamati a valutare sostenibilità e rispetto dei parametri dei provvedimenti adottati e che hanno approvato il nostro piano, quali il Collegio sindacale e il Servizio Ragioneria della Regione Abruzzo. Le garanzie, dunque, ci sono tutte e non potrebbe essere diversamente, perché abbiamo elaborato un documento che risponde al reale fabbisogno di personale aziendale senza perdere di vista l’impatto economico, perfettamente allineato ai vincoli di spesa. La gestione del personale è stata sempre un nostro punto di forza sotto il profilo economico, perché non abbiamo mai sforato il budget a nostra disposizione. Inoltre questo provvedimento contiene anche misure finalizzate alla riduzione del precariato, com’è noto imposte da normative regionali e ministeriali a cui dobbiamo adeguarci. Quanto al bilancio aziendale, abbiamo adottato misure di revisione dei costi che ci hanno permesso di abbassare la perdita a 16 milioni di euro. Non si dia pena, dunque, perché non ce n’è bisogno. Così come sono fuori fuoco le allusioni alla posizione lavorativa dell’ortopedico Beniamino Flacco, al quale non mi lega alcun vincolo di parentela. Ha partecipato a una selezione, arrivando terzo, e ha preso servizio. Ora l’Azienda presso la quale aveva prestato servizio in precedenza gli ha richiesto un comando per due anni, facendosi ovviamente carico della retribuzione, e noi lo abbiamo concesso per un solo anno, condividendo li provvedimento con il responsabile dell’Unità operativa e il direttore del Dipartimento. Tutto nel rispetto delle regole, perciò ironie e censure le respingo al mittente. E’ tornato all’attacco il Presidente della Commissione vigilanza, ma ha sbagliato il bersaglio. Può succedere, specie se qualche suggeritore aziendale prende un abbaglio e gli passa una notizia che tale non è. Ecco, in tempi di fake news si dovrebbe essere più attenti. Di questo sì che sarebbe bene preoccuparsi”.