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Pettinari: “Asl Pescara nel caos”. Verì replica: “Accuse infondate. Ecco cosa abbiamo fatto”

Pescara. Il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari attacca il centrodestra per “l’incapacità di programmare e ottimizzare le risorse della Asl di Pescara” che, quindi, sarebbe “nel caos”. Pronta la replica dell’assessore alla sanità Nicoletta Verì che risponde con un elenco di “cose fatte”.

“Siamo stanchi di slogan, promesse, nastri tagliati e propaganda quando lo stato di arretratezza in cui versa la sanità abruzzese è sotto gli occhi di tutti. Nella Asl di Pescara in particolare ci troviamo davanti a un vero disastro con il Pronto Soccorso del Santo Spirito che scoppia, gli ospedali di Penne e Popoli depauperati di servizi e personale, le liste d’attesa diventate un cammino della speranza per tanti abruzzesi. Tutto aggravato da una carenza cronica di personale e da una strumentazione vecchia e obsoleta nei distretti sanitari di base”, dice Pettinari che ieri davanti all’Ospedale di Pescara con una rappresentanza di cittadini ha tenuto una conferenza stampa per riportare una fotografia del servizio sanitario locale. “Il risultato è che tanti cittadini vanno a curarsi altrove o addirittura rinunciano alle cure. Oggi siamo qui a manifestare il nostro dissenso a una gestione fallimentare del centrodestra incapace di indirizzare le Asl e di programmare e ottimizzare le risorse”.

“Basta prendere una voce a caso per capire quanto sia al limite la situazione nella Asl pescarese. Pronto Soccorso di Pescara? Milioni di euro, nastri tagliati e grandi operazioni di marketing. Ma poi nella realtà pazienti che attendono anche due giorni sulle barelle, personale al limite e ingolfamenti che hanno costretto il Primario di reparto, più di una volta, a chiudere il primo punto di emergenza urgenza dell’Ospedale. È chiaro a tutti che mancano i medici a fronte dei troppi accessi. Ma invece di intervenire come abbiamo chiesto più volte, ovvero attraverso incentivi economici e riconoscimenti curriculari per attrarre i medici a prestare servizio nel PS o attraverso lo strumento del precetto da altri reparti o addirittura utilizzando i medici che hanno sottoscritto il contratto nel periodo covid in cui è prevista una clausola di servizio in altri reparti, si preferisce rimanere fermi mentre tutto va a rotoli. Un problema grave del pronto soccorso è sicuramente quello degli accessi inappropriati, ma perché questo avviene? Perché la medicina territoriale non funziona. Sono anni che denuncio l’assenza di personale, strumentazione e ottimizzazione nei distretti sanitari. Non è bastata la Pandemia a far capire al centrodestra che pensare la sanità pubblica come un sistema a compartimenti stagni è un approccio fallimentare e non risolutivo. La pandemia ha messo in luce un sistema fragile: pensiamo anche agli OSS che nel pieno dell’emergenza hanno prestato servizio nell’Ospedale di Pescara e poi sono stati lasciati in mezzo alla strada e mai reintegrati, nonostante la possibilità di farlo, se solo ci fosse stata la volontà politica. Altro grave strascico dalla pandemia sono le prestazioni sanitarie sospese che non sono mai state riprogrammate e che continuano a pesare come una spada di Damocle sulle liste d’attesa già lunghissime”.

E ancora: “Quello del centrodestra è un approccio che svilisce i servizi offerti al paziente e lede la dignità di chi deve essere curato. Ed è in quest’ottica che il depotenziamento lineare dei presidi di Penne e Popoli gioca un duro colpo alla Asl di Pescara. A Penne da tantissimo tempo assistiamo solo a propaganda e promesse di chi governa la Regione, ma di fatti se ne sono visti ben pochi. L’Ospedale San Massimo deve riacquistare autonomia giuridica, funzionale ed economica senza dipendere dal presidio di Pescara. Ci sono reparti interi che sono stati chiusi per assenza di personale e i pochi professionisti rimasti devono fare i conti con carenze strutturali e strumentazioni obsolete. Non va meglio nel presidio di Popoli che continua a perdere personale, servizi e posti letto, come ho più volte denunciato anche nei giorni scorsi. Questi due Ospedali non devono assolutamente essere abbandonati poiché sono indispensabili anche al buon funzionamento del nosocomio pescarese. Infatti, ottimizzando queste strutture, gli utenti della Val Pescara e della zona vestina non sarebbero più costretti a recarsi a Pescara ma potrebbero essere serviti nel proprio ospedale territoriale. Purtroppo la strada intrapresa dal centrodestra va proprio nella direzione opposta: si continua ad applicare una sistematica riduzione dei servizi e del personale”.

“L’ultima in ordine di tempo riguarda la UOS di Terapia Intensiva Post Operatoria del Presidio Ospedaliero di Penne che sarebbe eliminata perché fusa con quella di Popoli spostandola di fatto, con la giustificazione della “riorganizzazione”, a una struttura semplice del Presidio Ospedaliero di Pescara all’interno della UOC Terapia Intensiva ed Anestesiologica. In questo modo non solo sarà eliminato il servizio a Penne ma sarà anche ricollocato l’attuale Dirigente Responsabile della UOS da sopprimere a Pescara. Una scelta inaccettabile messa nera su bianco dalla delibera 690 della Asl di Pescara e che mette in luce una volontà politica ben definita e che sembra proprio puntare alla riduzione al minimo dei servizi accentrando tutto a Pescara senza però dotare l’ospedale Santo Spirito degli strumenti necessari a gestire le esigenze di un’intera provincia”.

“Siamo al caos totale. Io torno a chiedere che il centrodestra faccia il proprio dovere: potenziate i presidi di Penne e Popoli, riaprite i reparti, assegnate medici, infermieri, Oss, fornite apparecchiature migliori di quelle obsolete presenti adesso nei distretti sanitari. Bisogna potenziare anche la medicina territoriale, non a parole e quando fa comodo per fare propaganda, ma con i fatti. Basti pensare che ci sono intere aree della Val Pescara in cui mancano i medici di base e addirittura i pediatri. E questo non è più accettabile Anche i distretti sanitari e le guardie mediche fanno la differenza per i casi più lievi e bisogna assolutamente ridare dignità a questi presidi di salute. È arrivato il momento che il Presidente Marsilio e l’Assessore Verì guardino in faccia la realtà. Io non mi fermerò mai nelle mie battaglie e continuerò a portare avanti le mie denunce al fianco degli abruzzesi”, conclude.

Verì a Pettinari: “ancora accuse infondate”

“La sottoscritta e l’intero governo regionale conoscono perfettamente la realtà del nostro sistema sanitario regionale e da 3 anni lavoriamo senza sosta per recuperare anni di commissariamento e post commissariamento, caratterizzati da blocco delle assunzioni, ricorso senza limiti ai contratti precari e nessun investimento su strutture e attrezzature. Tutto quello che è stato realizzato finora è frutto solo ed esclusivamente del nostro impegno, portato avanti nonostante i continui attacchi strumentali e mai costruttivi della minoranza”, rimarca l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì.

“Archiviate per qualche mese le consuete polemiche sui fantomatici disavanzi nei conti della sanità abruzzese, per il terzo anno smentite clamorosamente dal Tavolo di monitoraggio ministeriale – attacca la Verì – la minoranza, e in questo caso Pettinari, torna a sparare nel mucchio, lanciando accuse generiche e, anche questa volta, senza senso”.

“Per quanto riguarda il pronto soccorso del Santo Spirito, nonostante i concorsi e gli avvisi pubblici del 2021 siano andati sostanzialmente deserti e che dei 14 candidati che avevano optato per l’ospedale di Pescara tutti abbiano poi rifiutato di sottoscrivere il contratto con la Asl, l’azienda è riuscita a rafforzare l’organico con 6 nuove unità di personale. Da sempre si è fatto ricorso a tutte le forme di incentivazione per prestazioni aggiuntive da parte del personale, ma non tutti i sanitari hanno interesse ad accettare. Lo stesso vale per i turni da parte di medici in forza ad altri reparti, che sono ormai pratica consolidata da molto tempo. Sono in corso le procedure per l’assegnazione dell’incarico di responsabile della unità di medicina d’urgenza e di direttore dell’unità operativa complessa”.

“Per rafforzare l’assistenza territoriale, e drenare dunque gli accessi al pronto soccorso, sono stati implementati i servizi (con l’apertura di nuovi 3 piani) al distretto di via Rieti a Pescara, il mese prossimo (dopo 10 anni) aprirà il nuovo distretto di via Rio Sparto ed è pienamente operativo da mesi il nuovo distretto di Montesilvano (atteso da 15 anni). E’ stato inoltre sottoscritto l’accordo di programma per il nuovo distretto di Scafa. In tutti i presidi sono stati rinnovati gli arredi e migliorata la dotazione di apparecchiature, che è in ulteriore potenziamento”.

“All’ospedale di Pescara, negli ultimi mesi, è stata installata la nuova Pet Tac, un nuovo acceleratore lineare e sono in corso i lavori per installare la risonanza 3 Tesla e a seguire quelli per la sostituzione di quella 1,5 Tesla”, sottolinea la Verì.

“Sull’ospedale di Popoli sono in corso investimenti per oltre 3 milioni: è imminente l’apertura della riabilitazione codice 76 ed è prossima la riapertura del centro per i disturbi alimentari”. E ancora: “All’ospedale di Penne, dopo l’estate, sarà aperta la lungodegenza con 20 posti letto e a breve partiranno i lavori per la ristrutturazione di tutto il presidio, con un investimento di 13 milioni di euro. Nuovi posti di Rsa sono in arrivo anche a Tocco da Casauria, così da ridurre il numero dei ricoveri inappropriati nei presidi ospedalieri”.

“Noi la realtà la guardiamo in faccia ogni giorno – rimarca l’assessore – e ogni giorno cerchiamo di trovare soluzioni che non possono essere estemporanee o autoritarie, perché esistono norme ben precise che non possono essere derogate dalla Regione o dalla Asl. Fino a ieri, in Dipartimento, ci siamo riuniti con i direttori dei pronto soccorso di tutte le aziende e sono state individuate ulteriori e nuove soluzioni per far fronte alle carenze. C’è un dibattito aperto in Commissione Salute nazionale, nel quale la carenza di medici emergentisti (che riguarda tutta Italia) è emersa in tutta la sua drammaticità e c’è un confronto in corso per individuare percorsi normativi che possano essere risolutivi”.

La Verì difende il lavoro della giunta regionale e dell’intera maggioranza di centrodestra. “Sono un politico e comprendo le dinamiche tra maggioranza e opposizione – conclude – ma ormai da mesi si continua a creare solo confusione, mettendo insieme argomenti che non hanno alcuna correlazione l’uno con l’altro, con il solo intento di ingenerare caos e alzare inutilmente il livello dello scontro, facendo finta di non sapere che molte carenze sono legate a un sistema di scelte nazionali del passato, con le quali oggi tutte le Regioni si trovano a dover fare i conti”.

(nella foto incontro in Regione con i responsabili del pronto soccorso di tutte Asl)