Pescara. Il mercatino etnico, inaugurato domenica nel tunnel della stazione, continua ad alimentare la polemica politica pescarese.
Mentre il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri (Forza Italia) annuncia che, in caso di vittoria del centrodestra alle comunali, il mercatino verrà chiuso, il M5S rivela chi è stato a far sorgere l’originario mercatino, quello abusivo, sull’area di risulta.
“Fu anche Carlo Masci, assessore della giunta Pace, a portare il mercatino dei senegalesi da Piazza Primo Maggio nell’Area di Risulta nel 1995, così come dimostrano le carte”, afferma la candidata sindaco pentastellata, “Proprio Carlo Masci (candidato sindaco del centrodestra, ndr.)assessore e presente in giunta nella votazione della delibera n. 1009 del 4 luglio 1995 votò a favore per spostare ‘temporaneamente’ il mercatino nell’Area di Risulta. Decise di collocarlo in posizione centrale, in adiacenza alla viabilità di collegamento tra la vecchia e la nuova stazione e già allora la merce venduta, come tutti ricorderanno, era composta da maglieria, abbigliamento, cassette musicali e poi cd contraffatti. Una situazione proseguita ed aggravata quando il centrosinistra di D’Alfonso nel 2005 traslocò il mercatino nell’area antistante il rilevato ferroviario, dove è rimasto per i successivi 10 anni. Dal 2005 al 2015 il mercatino etnico, senza una regolare autorizzazione, è passato indenne anche ai cinque anni dell’Amministrazione di Albore Mascia, con Carlo Masci presente, insieme all’allora consigliere Lorenzo Sospiri, che oggi sembra voglia far credere a tutti che non abbia mai amministrato Pescara”.
Alla Alessandrini si aggiunge al voce di Maurizio Acerbo, ex-consigliere comunale di Rifondazione Comunista: “Il mercatino nell’area di risulta nacque all’epoca della Giunta di Carlo Pace con Nino Sospiri Presidente del Consiglio Comunale. La ragione fu quella di evitare che troppi ambulanti circolassero davanti ai negozi o si fermassero sulle strade del centro e la riviera. Le loro merci le vendevano lungo il corridoio che dalla stazione conduce a Corso Umberto. Poi i senegalesi furono spostati dall’assessore Moreno Di Pietrantonio in un’area marginale dell’area di risulta senza accorgersi che non era del Comune ma delle FS”.