Pescara. Con il moltiplicarsi di voci circa progetti di abbattimento di alcuni villini, sfruttando le nuove normative a vantaggio dei proprietari, il deputato pescarese MdP Gianni Melilla ha chiesta alla Soprintendenza e al Comune di Pescara di verificare la possibilità di una azione di tutela rigorosa delle ville liberty della Pineta dannunziana.
“Il nuovo quartiere climatico-balneare della Pineta voluto agli inizi del novecento da un sindaco lungimirante come Teofilo D’Annunzio, e da progettisti di grande valore come l’architetto Antonio Liberi, cognato di Gabriele D’Annunzio, è la zona di Pescara in cui si è realizzato un rapporto unico tra la Pineta mediterranea, le case e il mare”, sottolinea Melilla, “L’ex Kursaal, poi liquorificio Aurum, recentemente recuperato è forse l’unico vero monumento della Pescara del secolo scorso e contribuisce a dare a questo quartiere un grande fascino che è cresciuto con la istituzione della Riserva Regionale della Pineta Dannunziana, con una legge regionale da me proposta e fatta approvare dal Consiglio Regionale nel 2000”.
“Ora sarebbe grave non tutelare integralmente le ville della Pineta”, prosegue il parlamentare, che lancia “l’allarme prima che sia troppo tardi, così come ha fatto opportunamente la sezione di Italia Nostra di Pescara. La bellezza va coltivata con una azione pubblica rigorosa che deve prevalere sulle visioni utilitaristiche e di parte. Il patrimonio urbanistico della Pineta di Pescara non può essere ricondotto ad un fatto privato, ma va considerato nella sua valenza di un grande bene comune”, conclude, segnalando anche “l’intollerabile stato di abbandono e degrado di alcune delle più belle ville come ad esempio il villino La Porta (in foto)”.