Insieme a Cuzzi sono stati iscritti nel registro degli indagati almeno quattro titolari e responsabili delle ditte che hanno ricevuto incarichi per la fornitura di servizi nell’ambito dei numerosi eventi promossi durante l’amministarzione Alessandrini.
L’ipotesi al vaglio del pm Luca Sciarretta è che ci fosse un circuito di operatori ben ristretto intorno ad una ditta più grande, alla quale veniva sistematicamente affidata l’organizzazione e la gestione delle varie fasi di spettacoli e manifestaioni. In questo modo gli incarichi sarebbero stati assegnati sempre agli stessi soggetti, senza garantire la necessaria rotazione.
La Finanza ha già perquisito le abitazioni di Cuzzi e di altri indagati, acquisendo documenti e materiale informatico, oltre agli uffici del settore Turismo e Grandi eventi in Comune. Gli inquirenti, in queste ore, stanno passando in rassegna la documentazione riguardante concerti, spettacoli e altre manifestazioni in cerca di ulteriori riscontri.
I primi ad attaccare sono i pentastellati: “A Pescara viviamo nell’inaccettabile paradosso in cui ad essere indagata è l’opposizione di centrosinistra, che dovrebbe svolgere il ruolo di controllore ed invece risulta controllato”, dichiara la capogruppo del M5s Erika Alessandrini, che prosegue: L’indagine di Cuzzi infatti si aggiunge, come una ciliegina sulla torta, al già nutrito parterre di chi è sotto indagine o ha una richiesta di rinvio a giudizio e siede in Consiglio comunale tra le fila del centrosinistra, con la costante di non renderne conto ai propri elettori e ai cittadini che oggi, addirittura, si ritrovano l’inopportunità di avere il presidente della commissione di controllo e garanzia sulle attività del Comune di Pescara, Giampietro, a dover controllare il proprio collega di partito e capogruppo Cuzzi: un paradosso che solo il PD e compagni possono ignorare e su cui vorrebbero far finta di nulla dopo le abbuffate di nomine degli ultimi giorni».
La Alessandrini ricorda anche che “che oltre a Cuzzi, anche l’ex presidente del Consiglio ed attuale consigliere comunale Francesco Pagnanelli, sempre PD, annovera nel suo curriculum una richiesta di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio, abuso edilizio e falso ideologico, risultante dalle indagini effettuate su un fabbricato di proprietà dello stesso Pagnanelli nel centro di Pescara e per il quale sono in corso le udienze proprio in questi giorni. Accanto a loro anche l’ex candidata sindaca della coalizione di centrosinistra, Marinella Sclocco. Il suo nome compare infatti tra le persone per cui è stato richiesto un rinvio a giudizio nell’inchiesta della procura di Pescara sulla delibera di giunta regionale riguardante l’ippodromo di Lanciano del 2016, che sarebbe viziata da un grave falso”.