Pescara. Si spacca il Movimento 5 Stelle di Pescara, dopo la candidatura a sindaco di Erika Alessandrini. E’ il consigliere comunale Massimiliano Di Pillo, affiancato da alcuni attivisti (fresca anche l’istituzione di un gruppo parallelo chiamato Restart) a lamentare l’esclusione di una lista bis da parte del sistema Rousseau.
“Non è la prima volta che lo ‘staff’ di Rousseau agisce in barba alle regole, ai principi di democrazia, alla trasparenza e al rispetto degli individui. Su tutti ricordo il caso eccellente del Consigliere Regionale Pietro Smargiassi, escluso repentinamente e ingiustificatamente dalla corsa alle Regionarie e riammesso solo grazie ad un intervento di ‘salvaguardia’ della componente politica del Movimento, ovvero vertice nazionale e portavoce locali”, afferma Di Pillo, contestando l’esclusione di una seconda lista pentastellata, dopo che una prima lista, a sostegno della Alessandrini in vista delle elezioni amministrative del 26 maggio, era stata presentata pubblicamente il 2 marzo scorso.
Un attacco che suona come diretto anche all’attuale capogruppo comunale, Enrica Sabatini, tra le responsabili nazionali di Rousseau e candidata a sindaco nelle elezioni di 4 anni fa. “Nonostante il caricamento della lista di cui fa parte il sottoscritto, sulla piattaforma Rousseau, sia avvenuta entro i termini previsti dal Regolamento ovvero il 26 marzo – attacca Di Pillo – nella serata di ieri una e-mail di un non meglio specificato staff ci avvertiva dell’impossibilità di procedere all’accoglienza dell’istanza, essendo già stata certificata un’altra lista”.
Di Pillo precisa che “non ero io il candidato a sindaco della seconda lista, nonostante me lo avessero anche chiesto”, e si interroga sul “perché si è provveduto con tale rapidità ad assegnare una certificazione” alla prima lista, “quando una seconda lista, caricata da settimane nel sistema e ben visibile ai gestori della stessa, era chiaramente in procinto di essere sottoposta al vaglio della piattaforma”.
Di Pillo, inoltre, si chiede “con quali criteri si è deciso che la prima lista presentata sarebbe stata l’unica ad avere i requisiti di ammissibilità” e chi si assume la responsabilità di aver celato l’informazione, presa già dall’11 febbraio scorso, ai 32 candidati” della seconda lista, “che hanno continuato nel frattempo a impiegare energie, tempo e denaro in questa missione, visto peraltro che ogni candidato ha dovuto produrre certificazioni dai costi non indifferenti”.
Il consigliere pentastellato, infine, annuncia che “da oggi, per il sottoscritto e tutti gli attivisti di Pescara e non solo, inizia una battaglia di giustizia perché a queste domande venga data definitiva risposta, affinché il Movimento torni ad essere il luogo della democrazia, dell’onestà e della trasparenza oltre ogni cosa”.