Il capogruppo della Lega al Comune di Pescara Vincenzo D’Incecco attacca il Pd: “Il sindaco Alessandrini – afferma – non avrebbe mai potuto spendere i 18 milioni di euro del Piano delle Periferie perché all’intera procedura mancava un tassello fondamentale: l’intesa della Conferenza Regione-Enti locali. A decretarlo è stata una sentenza della Corte Costituzionale emessa lo scorso marzo su ricorso della Regione Veneto. Il Pd lo sapeva e per questo ha votato all’unanimità, senatore D’Alfonso compreso, l’emendamento per posticipare di due anni l’erogazione dei fondi a 96 Comuni che risultano in difetto. Ristabilita la verità sull’intera vicenda, la finisse il sindaco Alessandrini di dire castronerie e, piuttosto, cominciasse a rivedere i progetti candidati, molti dei quali sono chiaramente di stampo clientelare e improponibili in sede ministeriale”.
Ribatte l’assessore alla Riqualificazione delle Periferie Giacomo Cuzzi: “I progetti esistono, e sono esecutivi, siamo già pronti a far partire le gare”.
Sempre dai banche dell’opposizione, Fratelli d’Italia annuncia: “A settembre alla ripresa dei lavori parlamentari, ci sarà il passaggio alla camera del decreto milleproroghe , che prevede tra gli altri anche i fondi del piano periferie, congelati fino al 2020. Il gruppo consiliare FdI, durante un incontro di lavoro tenuto oggi con l’Onorevole Giovanni Donzelli, ha avuto rassicurazione che il gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia darà battaglia alla camera per consentire alla nostra città di non perdere fondi fondamentali per la riqualificazione di pezzi importanti di Pescara”.