Lo hanno denunciato questa mattina, in una conferenza stampa unitaria in rappresentanza di tutte le minoranze in consiglio comunale, i consiglieri comunali Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli e Mirko Frattarelli (Pd e civiche di centrosinistra), Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo (Movimento 5 Stelle), Carlo Costantini (Azione – Faremo Grande Pescara).
“La scadenza del 31 maggio non è un fatto imprevedibile che può giustificare un ritardo così plateale nella presentazione di delibere che incidono sulle economie delle famiglie e di migliaia di imprese – ha sottolineato il capogruppo Pd Giampietro – la giunta Masci continua ad arrivare all’ultimo minuto, a fare pasticci e non sapere come tornare indietro, come il caso del senso unico sul lungomare sud. Non accettiamo più che si continui a dare la colpa agli uffici, perché quello che manca è la guida politica dell’istituzione».
«Sfido qualunque consigliere comunale anche di maggioranza a dire di aver avuto modo di studiare delibere così complesse in poche ore – ha sottolineato la capogruppo M5S Alessandrini – e fra l’altro parliamo di un atto, quello sulla Tari, che prevede aumenti anche del 15 per cento nella quota variabile per imprese come bar, ristoranti e alberghi fra le più colpite dalla pandemia, e in contrasto con la legge: in Abruzzo dal 2020 vige la legge 45 che impone ai Comuni la tariffazione puntuale, ovvero un sistema di calcolo della Tari basato sull’effettivo conferimento, e non ad esempio sul numero di appartenenti al nucleo familiare o di metri quadrati. Questo avviene in molti Comuni, ma non a Pescara che, pur essendo il Comune più grande d’Abruzzo, dimostra ancora una volta l’inadeguatezza del centrodestra al governo”.
“Ci sono due tipologie di ritardo: quello colposo e quello doloso. Abbiamo l’impressione di essere di fronte ad un ritardo assolutamente doloso – ha sottolineato Carlo Costantini, capogruppo di Azione – perché il testo delle due delibere è stato inviato in enorme ritardo per coprire il dibattito sugli aumenti. In una tempistica normale invece il tempo avrebbe consentito un regolare dibattito e questo avrebbe allarmato le imprese sulle quali si abbatteranno gli incrementi della tariffazione”.
Le forze di minoranza non hanno escluso di chiedere l’intervento del prefetto.