Pescara. Il Pd Pescara torna a puntare l’attenzione “sulla riqualificazione dell’area di risulta su cui da quasi 30 anni si dibatte e rispetto alla quale è necessario fare il punto perché nell’ambito della città che sta nascendo, pensata come Nuova Pescara, una delle invarianti è proprio quella della destinazione dell’area di risulta, una destinazione che permane negli strumenti urbanistici vigenti da oltre 20 anni”.
In una nota, il segretario cittadino Antonio Caroselli il percorso dell’ipotesi di progettare un bosco urbano: “Nel 2017 il comitato VIA ha indicato alcune prescrizioni osservando che l’intervento si configura come risanamento ambientale e riqualificazione urbanistica di un’area interessata da contaminazione ambientale. Ciò che ne è venuto dopo, incluse le fantasiose idee sulle piste da sci in stile Dubai, è un gran disordine, che rispecchia l’incapacità dell’attuale amministrazione di abbracciare con lo sguardo la nostra città per consegnarla alla contemporaneità e al futuro”.
“La strada già tracciata è quella del bosco urbano”, incalza Caroselli, “un salotto verde della città nuova che nasce, in un’area da igienizzare e da funzionalizzare anche con servizi di utilità pubblica rispetto alle direttrici strada parco, Corso Vittorio Emanuele ma anche le arterie di ingresso cittadino e il cui il sottosuolo può senza dubbio ospitare parcheggi auto. Armonizzare l’esistente e piegarlo con l’utilizzo sapiente della teknè, delle competenze e dell’uso responsabile dell’amministrare nella direzione di una visione strategica della futura città metropolitana rivitalizzando le limitrofe presenze commerciali culturali economiche e viarie.
“Una città accessibile, fruibile e vivibile. Una città che pensa al proprio divenire guardando oltre i confini ed è di questo che parleremo alla cittadinanza. Una città adriatica”, conclude il segretario Dem.