A sollevare la polemica è il consigliere regionale Pd Antonio Blasioli, che rimarca: “Crediamo che il progetto attuale abbia un solo grande problema: la tempistica con cui ad esso si è arrivati e che tra il primo e il secondo passaggio in Consiglio Comunale sia divenuto oggetto di una campagna elettorale che ha visto tutte le parti più critiche, attente più a raccattare consenso che concentrate sul futuro della città”.
“Venerdì in Commissione consiliare Lavori Pubblici del Comune, malgrado l’ordine del giorno lo permettesse, nulla è stato svelato su cosa stia pensando di fare l’Amministrazione Masci nell’area”, prosegue Blasioli, “E’ stata nuovamente esposta la precedente delibera e si è accennato alla richiesta di ulteriori fondi rivolta alla Regione dal Comune. Ma la Giunta Masci, rinuncia a questa richiesta, al fine di impiegare i 3,9 milioni di euro del MuMa e ulteriori 4 milioni chiesti alla Regione con la rimodulazione dei fondi Masterplan, per abbassare il costo dei parcheggi e/o la durata dell’affidamento della gestione, nonché per aumentare il numero degli stalli ben oltre il necessario, stabilito da uno studio di fattibilità elaborato con i dati sul reale utilizzo del parcheggio centrale. Tutto questo correndo però il rischio di perdere tutti i finanziamenti certi e di allungare i tempi per la riqualificazione”.
“A cosa serve? Se davvero Masci e i suoi hanno questa emergenza e per essa sono disposti a sacrificare il verde previsto dal progetto e anche gli spazi dedicati all’edificio culturale che avrebbe dovuto fare da attrattore per rivitalizzare il centro cittadino, consigliamo allora loro di attingere ai fondi Prisma, il Masterplan degli interventi diretti a favorire la ripresa produttiva della Regione Abruzzo, varato con la delibera di Giunta regionale n.45/2010 dall’ex presidente Chiodi e dall’assessore Febbo, fondi di cui oggi non si trova traccia di utilizzo. Attingano magari a quelli, ma vedano di non perdere altro tempo. Con la riqualificazione dell’area centrale di Pescara si gioca il futuro della trasportistica cittadina, della cultura e del commercio, oltre che della qualità della nostra vita dei prossimi 100 anni. Pensiamoci prima di perdere l’ultimo treno per farlo davvero”, conclude il consigliere Pd.