Pescara. “Lo abbiamo detto da tempo sin da quando, un anno fa, la notizia dell’apertura delle indagini nei confronti dell’ex assessore Cuzzi riempiva le pagine dei giornali locali nei giorni in cui veniva affidata al PD la Presidenza della Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Pescara. Organo chiamato a vigilare sulla trasparenza degli atti amministrativi, anche quelli ereditati dalla passata legislatura, e che a nostro avviso doveva essere affidata per questo a chi poteva dare garanzie di obiettività, piuttosto che a qualcuno che aveva contribuito a quegli atti”, il gruppo consiliare M5S Pescara commenta così l’operazione della Guardia di Finanza di Pescara.
“Lo abbiamo detto da tempo. Anche quando, durante la scorsa consiliatura – commenta il capogruppo M5S Pescara Erika Alessandrini – attaccavamo l’allora maggioranza di centrosinistra per denunciare i costi esorbitanti di eventi e manifestazioni, che oggi anche la Procura mette al centro delle sue valutazioni. Quello che a noi rimane è il giudizio politico di una gestione scriteriata della cosa pubblica, che oggi si abbatte sull’intero vertice del PD pescarese, coinvolgendo il capogruppo in Consiglio Comunale, Giacomo Cuzzi, e il segretario cittadino Moreno Di Pietrantonio”.
“La notizia di oggi restituisce giustizia a quanto accaduto in Consiglio Comunale nel dicembre scorso – concludono i consiglieri M5S Pescara Paolo Sola, Giampiero Lettere e Massimo Di Renzo – quando di fronte alla parola indagati, pronunciata dalla nostra capogruppo Alessandrini riferendosi al PD pescarese, un coro di insulti e invettive si alzò nei suoi confronti da parte di un centrosinistra evidentemente incapace di ascoltare parole di verità, e con un centrodestra compiacente che in quel momento, invece di sostenere chi parlava di realtà e fatti di cronaca, si alzava e usciva dall’aula mostrando solidarietà a chi oggi è agli arresti domiciliari”.