“Il processo di fusione della Nuova Pescara, richiesto dalla maggioranza dei cittadini dei tre Comuni coinvolti (si ricorda il dato di 70,3% a Pescara, 52,2% a Montesilvano e il 51,1% a Spoltore)”, affermano, ” è oggi ostaggio di interessi personali e soprattutto di una chiara strumentalizzazione politica anche in vista dell’imminente campagna elettorale. Stupisce il silenzio del Sindaco Masci, evidentemente beffeggiato dalla sua compagine politica, che aveva iniziato ad avere un ruolo attivo nel processo di fusione dopo essere stato direttamente coinvolto dal Presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, Luciano D’Alfonso”.
I dem, poi, ricordano il rischio di perdere lo stanziamento di fondi per la fusione fra i comuni di 105 milioni di euro, 5 milioni per l’anno 2023 e 10 milioni per i successivi 10 anni: “Un ulteriore rinvio vanificherebbe – aggiungono -anche tutta l’attività svolta dalla gran parte delle Commissioni della Nuova Pescara, che hanno generato utile documentazione di osservazione, rilevazione dati e proposte, anche nell’ambito specifico della gestione dei rifiuti e delle politiche sociali”.
“Il Governo Regionale di centrodestra”, incalzano Catalano e Presutti, “dimostra ancora una volta di rispondere a logiche che non riguardano l’interesse primario dell’agire per il bene comune e con un breve testo privo di consistenza politica oltreché programmatica annulla tutto il buon operato e decreta un pretestuoso stop ad un processo di fusione che è già realtà. A questo punto chiediamo che le parti politiche che stanno sabotando il processo di fusione diano riscontro ai cittadini e alle Associazioni che attendono la Nuova Pescara e motivino chiaramente le ragioni di tale emendamento. Auspichiamo, infine, un gesto di assunzione di responsabilità verso la costituita nuova realtà territoriale, come sancita dalla Legge Regionale 26/2018”.