Maxi multa di 220.000 euro, 227 lavoratori irregolari

La Guardia di Finanza scopre a San Giovanni Teatino 227 lavoratori irregolarmente impiegati.

A San Giovanni Teatino in provincia di Chieti, la Guardia di Finanza ha scoperto un giro di lavoratori illegali di proporzioni enormi: si parla di 227 lavoratori irregolarmente impiegati di cui ben 61 completamente in nero, senza alcun tipo di contratto che potesse certificare il loro impiego.

227 lavoratori irregolari in un grande magazzino
227 lavoratori irregolari in un grande magazzino abruzzo.cityrumors.it

I lavoratori sono stati scoperti a lavorare presso un grande magazzino di San Giovanni
Teatino che si occupa della vendita di una vasta gamma di prodotti, dall’abbigliamento al mobilio, dagli elettrodomestici agli articoli di ferramenta per passare poi a cosmetici, gioielli, giocattoli e articoli sportivi, un vero e proprio bazar.

Maxi multa della guardia di finanza

La Guardia di Finanza del Nucleo di polizia economico-finanziaria del comando provinciale di Chieti, durante un’operazione, ha scoperto in un grande magazzino a San Giovanni Teatino in provincia di Chieti, ben 227 lavoratori illegalmente impiegati tra cui 61 erano totalmente in nero.

Maxi multa di 220.000 euro
Maxi multa di 220.000 euro abruzzo.cityrumors.it

Le Fiamme Gialle stavano operando un controllo fiscale alla società amministrata da un imprenditore di nazionalità cinese, e sono arrivate a una conclusione: l’uomo, dal 2021 fino a oggi, ha sistematicamente impiegato i dipendenti in parziale o totale evasione contributiva con violazioni della legislazione in materia di lavoro. La maggior parte degli impiegati era di nazionalità italiana.

A dare una svolta alle indagini e a velocizzare i processi di acquisizione dati, è stato l’intervento di un militare specializzato in “computer forensics&data Analysis” che si occupa di dare supporto tecnico specialistico durante le investigazioni per le raccolte di elementi di
prova su sistemi informatici.

Procedendo all’ispezione dei registri informatici dell’azienda, è stata trovata una grande quantità di documentazione che evidenziava la presenza di una gestione parallela nella quale erano riportate operazioni non contabilizzate. I finanzieri hanno dichiarato che tra questi stralci di documentazione figurava un dettaglio:“Le retribuzioni dei dipendenti
che, anche se formalmente assunti con contratti part-time, venivano impiegati a tempo pieno fino a 12 ore al giorno per 6 giorni settimanali; la presenza di addetti risultati privi dei relativi contratti di lavoro; il sistematico ricorso alla retribuzione in contanti per le ore di lavoro effettivamente prestate in esubero a quelle “conteggiate” in busta paga, tramite erogazioni non ‘tracciate'”.

È stata quindi avviata la procedura di diffida alla regolarizzazione delle posizioni dei lavoratori e per il pagamento di una maxi multa che è stata:”calcolata ricostruendo le
giornate di effettiva presenza al lavoro dei dipendenti, in circa 180.000 euro, più oltre 40.000 euro riferibili a diverse, ulteriori irregolarità riscontrate, quali l’omessa o infedele registrazione di dati obbligatori sul “libro unico del lavoro” e la violazione dell’obbligo di tracciabilità dei pagamenti delle retribuzioni” secondo quanto riferito dal Colonnello Michele Ladarola.

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