Sono stati presentati due nuovi progetti da parte di Enel per ampliare la capacità di pompaggio di alcuni bacini. Fa discutere il metodo: bucare con esplosivi il Parco del Gran Sasso.
Si discute tanto attorno a una possibilità, messa in campo da Enel, la società che dal 1962 è istituita come ente nazionale tra i principali operatori integrati globali nei settori dell’energia elettrica e del gas. Per ampliare la capacità di pompaggio tra i bacini dei laghi di Campotosto, Provvidenza e Piaganini, si punterebbe a un intervento di scavo con esplosivo all’interno del Parco del Gran Sasso.
Sin dal suo annuncio, il progetto aveva destato più di una perplessità, portando a interrogarsi se fosse il caso di operare degli interventi così invasivi, utilizzando materiale esplosivo, in quella che a tutti gli effetti è un’area protetta, il Parco nazionale del Gran Sasso e i Monti della Laga. I progetti sono al vaglio del ministero dell’ambiente ma le associazioni iniziano a sensibilizzare sul tema.
L’incontro del 5 dicembre per chiarire ogni dubbio
Bucare il Parco nazionale del Gran Sasso e i Monti della Laga tramite l’utilizzo di esplosivi, al fine di ampliare la capacità di pompaggio tra i bacini dei laghi di Campotosto, Provvidenza e Piaganini è una cosa possibile? Ad avanzare la proposta è l’Enel, la società multinazionale italiana che dal 1962 si occupa di gestione ed erogazione di energia elettrica e gas nelle case degli italiani.
La proposta è al momento al vaglio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica presieduto dal ministro Gilberto Pichetto Fratin. Tuttavia, i privati hanno iniziati a farsi domande e a convogliare questi interrogativi e queste preoccupazioni, tramite associazioni che si occupano della vigilanza sul territorio, chiedendosi se sia effettivamente realizzabile un tale progetto così invasivo, in un’area protetta.
Per discutere delle possibili implicazioni e chiarire ogni dubbio, martedì 5 dicembre 2023 è stato organizzato un incontro da parte di diverse associazioni (Forum H2O, LIPU, Altura, Stazione Ornitologica Abruzzese, Mountain Wilderness, Salviamo l’Orso, Gruppo di Intervento Giuridico) a Teramo presso la sede di Teramo Nostra in via Romani Fedele 13.
Durante l’incontro, come prima cosa sono stati illustrati i due progetti, attualmente al vaglio per Valutazione di Impatto Ambientale e Valutazione di Incidenza Ambientale presso il ministero dell’Ambiente. Sono poi stati messi in luce, tramite vari elaborati tecnici, quelle che parrebbero palesi violazioni delle normative poste a tutela dell’ambiente nel caso il progetto veda la luce, come per esempio, l’alterazione del ciclo idrico.