Farindola. “Per me essere di nuovo sindaco di Farindola è una emozione unica per una vittoria straordinaria. Un grazie a tutti i farindolesi e anche a quelli che non mi hanno votato, ma che hanno dimostrato di tenere al paese, con una grande partecipazione popolare e democratica”. A parlare è Ilario Lacchetta, riconfermato come primo cittadino a Farindola, Comune dove, il 18 gennaio 2017, si è consumata la tragedia dell’hotel Rigopiano, in cui persero la vita 29 persone a causa di una slavina. Lacchetta, che è tra i 25 indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla tragedia, ha avuto la meglio su Antonello De Vico, ottenendo 516 voti contro i 360 dello sfidante, anche lui ex sindaco.
“Per me essere sindaco – ha aggiunto – significa continuare il percorso, ripartendo con ancora più determinazione perché dopo tutto quello che abbiamo passato in questi anni è necessario ripartire, e sicuramente l’affetto della gente e la riconferma come sindaco sono delle motivazioni valide per ripartire”. Sulla vicenda giudiziaria Lacchetta sostiene che “i concittadini hanno capito che ci sarà un processo in cui io dimostrerò la mia innocenza e comunque tutto quello che ho fatto in quei giorni”. “Saranno i giudici a decidere se ho delle responsabilità o meno – sottolinea – ed essere stato riconfermato dalla cittadinanza è sicuramente motivo di orgoglio perché testimonia l’apprezzamento del lavoro fatto in questi anni”. Diversi i progetti che il sindaco Lacchetta ha in cantiere. “Con i fondi della ricostruzione – conclude – riapriremo il prossimo campeggio, rilanceremo il Tito Acerbo, e nel rispetto di quello che è accaduto ci prepariamo a rilanciare il comprensorio turistico di Farindola e Rigopiano”.