Chieti. “Il risultato per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Chieti certifica una sonora bocciatura all’operato del Presidente Pupillo e dimostra inoltre come sia cambiato il vento a favore di una classe dirigente politica di centrodestra”.
Questo il commento dell’assessore regionale di Forza Italia Mauro Febbo e del consigliere regionale Daniele D’Amario che in nota congiunta dichiarano quanto segue: “L’elezione di ben sei consiglieri di centro destra su dodici all’interno del Consiglio Provinciale dimostra di quanto è cambiato lo scenario politico all’interno delle amministrazioni e nel nostro territorio nonostante il centrosinistra con il voto ponderato sia ancora ampiamente maggioranza. Questo significa che gli amministratori hanno deciso di voltare pagina attraverso gli uomini e le donne di centrodestra. Nella precedente elezione con le nostre liste siamo riusciti ad eleggere solo tre consiglieri provinciali dichiaratamente e marcatamente di centrodestra. Quindi – continuano Febbo e D’Amario – raggiungendo l’ottimo risultato con oltre il 49% dei voti abbiamo centrato un vero e proprio pareggio stravolgendo l’assetto in Consiglio provinciale dove da domani i neo consiglieri porteranno idee, proposte ed iniziative da realizzare. Pertatno il Presidente Pupillo, che esce fortemente ridimensionato, sulle scelte amministrative e decisioni politiche da attuare in Provincia di Chieti deve necessariamente confrontarsi con i sei consiglieri di centrodestra che sono e rappresentano esattamente la metà dell’intero Consiglio. Ringraziando – concludono Febbo e D’Amario – tutti i consiglieri che hanno partecipato e messo il loro nome e persona a disposizione per questa tornata elettorale di secondo livello, vogliamo augurare a Gabriele Di Bucchianico, Elisa Marinelli, Fabrizio Leonzio, Efrem Martelli, Emiliano Vitale e Graziano Marino di portare avanti un proficuo lavoro per affrontare le diverse problematiche che la nostra Provincia deve immediatamente affrontare come viabilità, dissesto idrogeologico e sicurezza nelle scuole”.