Così il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo per il centrosinistra, Giovanni Legnini, in conferenza stampa a L’Aquila, nella sede del Consiglio regionale, ha commentato la sconfitta della coalizione nei confronti del centrodestra guidato dal senatore Marco Marsilio (FdI).
L’ex vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura ha poi dichiarato: “Il Pd che voglio ringraziare per la partecipazione e sostegno al progetto da solo non può bastare, ma è importante rilanciare la funzione e riprendere vigore”. Per Legnini si tratta di “un risultato che segna un punto di ripartenza e ci incoraggia ad andare avanti sulla linea tracciata; noi lo faremo in Consiglio regionale e sul territorio, andando tra la gente per continuare questa battaglia sui diritti”. Nel fare al presidente Marsilio gli auguri di buon lavoro, Legnini ha sottolineato che il risultato del centrodestra è scaturito da una Lega trainante, “un verdetto atteso, anche se non in questa misura, e anche da un utilizzo disinvolto degli uomini di governo. In tal senso non ho mai visto prima un ministro dell’Interno, responsabile della sicurezza, stare in Abruzzo dieci giorni in campagna elettorale o un ministro dell’Istruzione fare campagna elettorale nelle scuole o un ministro della Sanità in ospedale. Mi preoccupa un certo smarrimento del senso delle istituzioni”.
Dall’analisi del voto Legnini non si è sottratto poi dall’affermare come parte dei voti finiti nelle scorse elezioni politiche al M5S siano tornati nel centrosinistra anche se appare: “Inspiegabile come il principio di uguaglianza elettorale non venga rispettato da una legge che attribuisce un maggior numero di seggi ad una coalizione minoritaria”.