Chieti. Il consigliere comunale del Pd di Chieti, Luigi Febo, torna sulla questione del Dea di II Livello e lo fa all’indomani della richiesta dei medici della Consulta pescarese di un incontro con l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, per discutere proprio su questo riconoscimento in favore dell’Ospedale Santo Spirito di Pescara. Uno dei punti su cui la Consulta fa maggiormente forza riguarda gli accessi annui al Pronto Soccorso: circa 98 mila di Pescara a dispetto dei circa 60 mila di Chieti. La questione va avanti dal 2015, quando con il Decreto Lorenzin si prevedeva l’individuazione di un’unità di cure ad alta intensità, conteso tra Chieti e Pescara. Il comitato dei medici di Pescara ribadisce che il Governo di centrosinistra in deroga al Decreto, aveva previsto un Dea condiviso tra le due città visto che tra i requisiti previsti per il riconoscimento dello status, c’è quello che si riferisce al funzionamento degli Hub di Neurologia, Traumatologia e Cardiochirurgia ed i primi due contraddistinguono l’Ospedale di Pescara ed il terzo quello di Chieti. L’assunto del comitato di Pescara è che il Governo di centrosinistra abbia favorito Chieti. E che su questo punto c’e’ l’opposizione del Ministero della Salute, secondo il quale le cure del Dea di II Livello devono essere comprese tutte nella stessa struttura. Intanto le posizioni del comitato di Pescara smentiscono le mistificazioni dell Assessore Febbo e della destra Teatina. Ma vale la pena ricordare che il Piano di Riqualificazione 2016-2018 approvato dal Governo Renzi aveva avallato la programmazione dell’ex Assessore Paolucci. E che questo governo Lega- 5 stelle sta rivedendo l’assetto nel totale silenzio dell’Assessore Febbo e della Giunta Teatina. Noi su questo daremo battaglia. A un mese dal insediamento della nuova giunta di destra Chieti subisce già due scippi: 1. Bloccano il nuovo ospedale e 2. Sembra assecondare la richiesta del governo lega-5 stelle di declassiricare Cheti. Un Dea di II Livello condiviso era l’obiettivo della passata amministrazione regionale e al proposito si era tenuto un incontro pubblico in Provincia a Chieti volto a sottolineare che tale soluzione è utile “per superare i campanilismi e migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie”.
“Si deve sostenere la doppia sede nell’interesse degli utenti – afferma Luigi Febo – invece il Comitato vuol far passare il discorso del campanile. Come al solito si cambia il programma nella nostra regione, si alzano subito i campanili sperando di ottenere qualcosa in più. Qui non si tratta di prevalere una città rispetto ad un’altra piuttosto che un ospedale rispetto ad un altro, ma si tratta di mettere al centro i cittadini rispetto ad un’esigenza di cure e di sanità. Quindi si tratta di difendere in qualunque Ministero, di fare un passo indietro rispetto ad un Dea di II Livello funzionale tra Chieti e Pescara già approvato dal Ministero. Si tratta di difendere questa scelta perché va nella direzione di dare servizi ai cittadini. Se emerge la posizione campanilistica di volere a tutti i costi concentrare su Pescara spogliando Chieti di un’eccellenza di Cardiochirurgia troverà la nostra ferma opposizione a questa scelta scellerata. L’eccellenza di Cardiochirurgia a Chieti nasce da grandi successi ottenuti negli anni, da quando era ubicata al San Camillo, fino a passare alla sede attuale. L’attuale assessore Mauro Febbo, quando in Regione era all’opposizione, ha criticato l’amministrazione di centrosinistra accusandolo di scippare Chieti del Dea di II Livello. Adesso spero di trovarlo insieme a noi a difendere un’eccellenza storica (Cardiochirurgia) della città di Chieti”.