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Politica Chieti

Cupello, la posizione del Partito Comunista sulle vicende Stogit e Cive

Cupello. “Apprendiamo dalla Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus, che fa parte del Coordinamento No Hub del Gas, che i terreni e l’acqua sotterranea della centrale Stogit (Snam) di Fiume Treste, uno degli stoccaggi più grandi d’Europa, a Cupello (Chieti) sono pesantemente inquinati da arsenico e idrocarburi pesanti e leggeri e le procedure di bonifica, iniziate nel 2014, di fatto non sono cominciate”.

 Si legge così in una nota del Partito Comunista, che prosegue: “Tale situazione accresce la preoccupazione dei Comunisti e dei cittadini di Cupello rispetto alla gestione del territorio. Infatti accanto alla gravissima rilevazione operata dalla Stazione ornitologica, si aggiungono gli imponenti roghi di Valle Cena. Cosa viene esattamente conferito negli impianti di Valle Cena? Come mai sono così infiammabili e soprattutto quali sono i rischi per la salute dei cittadini, vista la preoccupante ed esponenzia- le crescita di tumori nel nostro territorio? Esortiamo l’Amministrazione comunale ad avviare le procedure necessarie sulla STOGIT per debellare dell’arsenico e degli idrocarburi un territorio a prevalente vocazione agricola che alimenta le dispense dei cupellesi (e non solo) e a chiarire immediatamente cosa si nasconda dietro i roghi di Valle Cena. Ben sappiamo che l’Amministrazione comunale di Cupello, come in tutta Italia, risponde al dominio bor- ghese delle grandi imprese che fattivamente governano esse stesse i destini dei territori e della gente che ci vive. Invitiamo alla ribellione, al governo del territorio senza alcun condizionamento. La salute dei cittadini è una questione politica irrinunciabile e combatteremo contro chiunque in nome del profitto, la voglia ne- gare”.

 “E’ l’ennesima dimostrazione di un Capitalismo assassino che misura la vita sul denaro e il suo accumulo nelle mani dei soliti pochi noti. Il Partito Comunista – conclude la nota – lottando per una società radicalmente diversa, saprà, al fianco dei deboli, costruire le condizioni per impedire tale stradominio e ridare protagonismo alla politica ora pericolosamente succube e accondiscendente verso i forti”.