Crisi nel Mar Rosso: le perdite colpiscono ingentemente anche l’Abruzzo

La Crisi nel Mar Rosso colpisce anche l’Abruzzo. Tutta Italia deve far fronte alle conseguenze di una crisi internazionale iniziata nell’ottobre del 2023. L’Abruzzo è tra le regioni più colpite.

Quando si parla di Crisi in territori distanti da noi dal punto di vista geografico e culturale, si pensa che non ci siano conseguenze nel nostro paese, in realtà in una società sempre più globalizzata, le conseguenze ci sono eccome. Basti pensare alla guerra russo-ucraina che ha portato ad aumenti considerevoli su energia e beni alimentari.

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La Crisi nel Mar Rosso è iniziata il 19 ottobre 2023, a seguito degli attacchi portati dagli Huthi, gruppo armato dello Yemen, all’indirizzo del sud di Israele e contro navi nel Mar Rosso. Il Mar Rosso è uno dei canali principali del commercio internazionale, dunque anche italiano.

Abruzzo in perdita per la crisi nel Mar Rosso

Il Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti-L’Aquila ha fatto un po’ di calcoli e ha comunicato che l’export abruzzese ha subito un duro colpo dalla Crisi nel Mar Rosso, uno dei canali principali del commercio internazionale. Si calcola, infatti, che le perdite dell’export abruzzese ammontino a 429 milioni di euro.

nave cargo
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I dati sono stati elaborati per l’Ansa e riguardano le perdite a livello nazionale che il commercio estero italiano sta facendo registrare da quando è iniziata la crisi, nell’ottobre del 2023. Le regioni italiane vivono anche di esportazioni con un forte indotto nelle loro casse, ma la crisi attuale, secondo Confartigianato, starebbe mettendo a rischio, a livello nazionale, 5,5 miliardi di euro di export agroalimentare, uno dei più redditizi del paese.

L’Abruzzo si colloca al quindicesimo posto della classifica nazionale tra le regioni più colpite dalla crisi. In testa ci sono la Lombardia, con 12,9 miliardi di euro, l’Emilia Romagna (9,4 miliardi) e il Veneto (5,7 miliardi). Come detto, invece, l’Abruzzo ha fatto registrare perdite per 429 milioni.

Il direttore generale di Confartigianato Chieti L’Aquila, Daniele Giangiulli ha dichiarato: “Pur essendo lontani dai valori registrati dalle grandi regioni del Nord per l’Abruzzo si tratta comunque di una cifra significativa. L’escalation della crisi in Medio Oriente penalizza il sistema del made in Italy e l‘approvvigionamento di prodotti essenziali per la trasformazione della manifattura italiana, aggravando la frenata del commercio internazionale

La conseguenza più diretta di questa crisi è la mancanza di approvvigionamento presso i porti italiani. A essere colpiti sono soprattutto i porti del Mediterraneo orientale e quelli adriatici, con l’Abruzzo quindi che ne sta risentendo particolarmente.

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