Le principali sigle rappresentative delle aziende operanti nel settore delle costruzioni – ANCE ANIEM e CNA – hanno recentemente affrontato il tema della crisi del settore, resa ancora più acuita dal bocco dei crediti del Superbonus.
A esordire in una serie di dichiarazioni da cui traspare una chiara preoccupazione è Enzo Marcozzi, Presidente di ANIEM Teramo, che sottolinea come le dichiarazioni del Premier Meloni e del Ministro Giorgetti hanno fatto comprendere l’assenza dei parlamentari di centro destra all’incontro dell’11 settembre scorso sul tema.
“Non sapevano cosa dirci o, meglio, lo sapevano ma forse non avevano il coraggio di dircelo” – ha aggiunto Marcozzi, sottolineando come “la loro assenza ha fatto più rumore di mille parole” Chiaro il riferimento: a tre mesi dalla scadenza del Superbonus non è ancora chiaro quale sarà il destino dell’agevolazione fiscale e se sarà possibile dare o meno seguito agli impegni presi, oppure preferire un contenzioso con i committenti.
Le richieste al governo
Particolarmente significativo anche l’intervento del Presidente dell’Ance, Ezio Iervelli, che sottolinea come le 17 modifiche normative che hanno caratterizzato i tre anni di vita del Superbonus abbiano di fatto impedito un regolare sviluppo dei cantieri, a cui si è poi aggiunto il prolungato maltempo della scorsa primavera.
Per Iervelli, la prima priorità non può che essere la proroga della scadenza del 31 dicembre prossimo per permettere la conclusione dei cantieri e scongiurare così un contezioso che avrebbe dimensioni enormi. La seconda priorità è lo sblocco dei crediti fiscali che non hanno più un mercato a causa proprio della profonda incertezza determinata dalla legge. Terza e ultima priorità, dare certezza alla ricostruzione post sisma che può utilizzare il superbonus solo fino al 2025, anche se in realtà la ricostruzione durerà molto di più.
Conclude le dichiarazioni dei rappresentanti del settore Alfredo Martinelli, Presidente CNA Costruzioni Teramo, che richiede con forza di monetizzare i crediti maturati per lavori già eseguiti e quelli da maturare per lavori in corso, oltre a una proroga di 12 mesi che consenta di portare a termine i cantieri. “Le mancate monetizzazioni hanno creato infatti il rallentamento e in alcuni casi il blocco dei lavori” – ha poi chiosato il Presidente.
Vedremo dunque, nelle prossime settimane, in che modo il governo intenderà far fronte a questi appelli…