Vasto. Su proposta della sezione Anpi di Vasto, ”il Consiglio Comunale ha approvato la mozione che intende regolare le concessioni degli spazi pubblici nel pieno rispetto dell’ordinamento legislativo italiano vigente e nel rispetto dei valori della Costituzione e della XII disposizione transitoria e finale, secondo cui è vietata la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista”.
Lo fa sapere in una nota la sezione vastese dei partigiani. ”Nello scorso autunno l’Anpi Vasto e l’Arci avevano inviato una lettera aperta all’Amministrazione comunale della città in cui chiedevano di adeguare i regolamenti comunali, subordinando la concessione di suolo pubblico, spazi e sale di proprietà del Comune, a dichiarazione esplicita di rispetto dei valori antifascisti sanciti dall’ordinamento repubblicano e di non concedere spazi pubblici a coloro i quali non garantiscono di rispettare i valori sanciti dalla Costituzione, professando e/o praticando comportamenti fascisti, razzisti, omofobi, transfobici e sessisti”.
”L’approvazione della mozione è la conferma del fatto che resiste un radicamento dei valori fondanti della nostra democrazia, nati dalla lotta antifascista contro la dittatura della violenza, del razzismo e della repressione”, afferma poi Domenico Cavacini, Presidente dell’Anpi Vasto. “Ci è dispiaciuto rilevare la non unanimità del voto, che su temi come questo, resta un atto dovuto ed inopportuni i termini di discussione portati avanti da qualche consigliere, espressione di un atteggiamento irrispettoso della nostra Costituzione. Chi amministra la cosa pubblica non deve dimenticare che i neofascismi ed i neonazismi continuano a diffondersi in Europa, insieme a ripetuti episodi di intolleranza e violenza. Atti come quello di ieri devono richiamare le istituzioni democratiche al proprio compito di vigilanza, perché in gioco non c’è la libertà di opinione. Il fascismo non è un’opinione come le altre perché è un’opinione che nega tutte le altre.”
La mozione ha visto il voto favorevole di tutta la maggioranza, l’astensione dei consiglieri del movimento 5 stelle e la non partecipazione al voto del centro destra.