Chieti. Appena terminata l’illustrazione della Delibera di approvazione delle tariffe TARI per il 2019 ed illustrato l’emendamento presentato dai Consiglieri di maggioranza, le opposizioni hanno abbandonato l’aula consiliare in segno di protesta.
Il Consigliere Bruno Di Paolo di Giustizia sociale aveva appena chiesto una sospensione “ad horas” dei lavori del Consiglio per esaminare più compiutamente l’emendamento approdato pochi minuti prima al tavolo della Presidenza ma la maggioranza che evidentemente aveva fretta di concludere i lavori, ha votato contro la proposta.
“Quanto avvenuto oggi è ridicolo ed assurdo – è il commento del Consigliere del MoVimento 5 Stelle Ottavio Argenio – è inaccettabile che il Consiglio comunale debba provvedere con degli emendamenti alla correzione di errori commessi dai dirigenti comunali nella stesura delle Delibere. Stiamo parlando di dipendenti che percepiscono stipendi a 5 zeri che devono assumersi la responsabilità di ciò che fanno, anche partecipando ai lavori di Consiglio e fornendo esaurienti spiegazioni circa gli atti ed i documenti che vengono sottoposti all’approvazione dell’Assise civica”.
Ma il MoVimento ne ha anche per la maggioranza consiliare: “Approvare atti a scatola chiusa solo per rispondere agli ordini di scuderia è sinonimo di mancanza di rispetto nei confronti degli elettori, soprattutto quando in gioco ci sono tasse e tariffe. Chiedevamo tempo per approfondire meglio la Delibera e la documentazione sulla scorta della quale è stata formata anche perché molti documenti importanti ci sono stati inviati per email, solo nella tarda mattinata di giovedì, consentendo quindi un esame solo superficiale degli stessi. Tuttavia, qualcuno in maggioranza è allergico agli approfondimenti tanto è vero che gli errori commessi dai Dirigenti nella redazione della Delibera sono stati evidenziati solo grazie all’analisi di quei pochissimi Consiglieri che partec ipano attivamente ai lavori di commissione”.
In ogni caso il giudizio del MoVimento sulle tariffe TARI sarebbe stato negativo perché come spiegano Argenio e D’Arcangelo, “E’ surreale che al crescere continuo e costante della percentuale di raccolta differenziata, si continui ad assistere all’incremento, anno dopo anno, della tariffa. La raccolta differenziata serve principalmente a garantire la tutela ed il rispetto dell’ambiente nell’ottica del più generale principio secondo cui chi inquina paga ma a Chieti questo principio viene sovvertito dall’incapacità politica ed amministrativa per cui al crescere della virtuosità dei cittadini, al posto del risparmio si registra un costante aumento dei costi”.
“L’anomalia nell’andamento di questa tariffa dipende anche dall’incapacità della politica regionale di predisporre un Piano di Gestione dei Rifiuti in grado di rispondere alle esigenze dei territori ma di certo – conclude Ottavio Argenio – anche l’inconsistenza politica e le incapacità che siamo costretti a subire a livello locale, giocano un ruolo determinante e stamane ne abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione”.