Chieti, nuovo Piano Tariffario Tari VIDEO

Chieti. Questa mattina in Comune a Chieti è stato illustrato il nuovo Piano Tariffario Tari che contiene importanti novità per le famiglie, le attività commerciali e le imprese.

 Inanzitutto diminuisce il costo di gestione dei rifiuti, si registra un -1.678.634,60 euro (9.981.603,80 euro per la Tari 2018 e 11.660.238,40 euro per la Tari 2017). Questo comporta la diminuzione media percentuale del 3% delle tariffe Tari per le utenze domestiche e del 25% per le attività produttive. In queste nuove tariffe l’amministrazione comunale sottolinea la maggiore attenzione verso le famiglie, i commercianti e gli artigiani.

 “In questi giorni siamo alle prese con le redazioni dei Bilanci di Previsione ed uno degli atti propedeutici è il Piano Tariffario Tari – ha sottolineato il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio – quello della Tari è uno degli atti che costituisce la partita delle entrate del Bilancio di Previsione ed è una delle più importanti per quanto riguarda il Comune perché nella media del costo di gestione di questo tributo abbiamo un valore che si attesta sugli 11 milioni all’anno. Quest’anno, facendo alcune economie, siamo riusciti ad abbassare il costo del ciclo della raccolta dei rifiuti di 1 milione e 678 mila euro, questo ci consente di programmare una serie di riduzioni su tutte le categorie, quindi sia sulle utenze domestiche che su quelle non domestiche. Per quanto riguarda le utenze domestiche la riduzione media sarà del 3%, stiamo lavorando all’individuazione di una categoria maggiormente agevolata che è quella delle famiglie numerose. La seconda agevolazione invece è quella relativa alle attività produttive, in questo caso il valore medio è del 25%. Queste due voci ci dicono che continuiamo ad avere attenzione per le famiglie perché oltre alla riduzione del 3% saranno confermate le agevolazioni e le detassazioni, ad esempio le famiglie che hanno al loro interno disabili avranno una riduzione del 50% della Tari. Ci sono altre categorie che avranno la stessa percentuale di riduzione come le famiglie che abitano in aree disagiate e c’è l’attenzione per le famiglie che abitano nello stesso posto da più di 70 anni, in questo caso la riduzione è del 20%, al pari delle giovani coppie. Ci sono altre due categorie avvantaggiate: le attività commerciali che decidono di sposare la lotta alla ludopatia, siamo stati tra i primi Comuni capoluogo a sposare questa iniziativa qualche anno fa, chi toglierà le macchinette da gioco nella propria attività avrà una riduzione Tari del 40%. Infine sono riconfermate le agevolazioni per coloro che aprono nuove attività commerciali che avranno una riduzione del 20%. Con i rappresentanti delle attività produttive abbiamo condiviso quelle che devono essere le linee guida delle riduzioni del 25%, sono le categorie che più di altre hanno bisogno come il piccolo commercio (negozi di abbigliamento, calzature, librerie, ferramenta ed altri beni durevoli, le edicole e i tabaccai, parrucchieri, barbieri, estetisti e lavanderie, le attività artigianali di falegnameria, termoidraulica, carrozzerie, officine, attvità artigianali di produzione di beni specifici). Il mondo dell’artigianato ed il mondo delle attività produttive industriali avranno la maggiore riduzione di Tari, insieme a delle categorie che insieme ad altre categorie, avranno maggiore riduzione rispetto allo scorso anno. La Tari del 2018 vede la riduzione di oltre 1,6 milioni rispetto all’anno scorso a livello di costo del ciclo dei rifiuti, questo ci consente di fare riduzioni sulle utenze domestiche e non domestiche, la maggiore attenzione va alle famiglie più numerose e al piccolo commercio e all’artigianato, oltre che alle attività di produzione anche industriale. Poi abbiamo le riduzioni dell’Imu da una parte dall’altra per quei soggetti proprietari che decidono di ridurre l’affitto a chi svolge attività commerciale e allo stesso tempo la riduzione della Tari per i commercianti che hanno ottenuto l’affitto da parte del propietario”.

 “Ci sono stati dei minori costi perché noi dobbiamo sempre ricordare che la Tari è sì una tariffa, ma va anche costruita su quella che è la base del costo totale del servizio che abbiamo sostenuto – ha affermato l’assessore al Bilancio del Comune di Chieti, Valentina Luise – quindi la riduzione è direttamente legata al minor costo del servizio che è stato sostenuto. Negli anni passati ci sono state delle voci che hanno influito perché si sono dovute caricare su questo Piano finanziario dei costi e andavano in aumento rispetto al costo di gestione annuale. Quest’anno abbiamo superato quella fase in cui dovevamo riassorbire dei costi aggiuntivi ed ecco la differenza a vantaggio della cittadinanza di 1 milione e 600 mila euro circa in meno e quindi farà sì che la bolletta sarà meno pesante un po’ per tutti. stiamo già lavorando perché il minimo margine di discrezionalità ce l’ha il Comune, non dimentichiamo che la bolletta va costruita su dei paletti che sono specifici e dettati dalla normativa. Ci sono delle categorie che non possono essere modificate e ci sono dei coefficienti che sono dettati dalla normativa vigente, all’interno di questo coefficienti l’Ente ha un minimo margine di manovra e in questo margine stiamo cercando di intervenire cercando di dare un maggior aiuto alle categorie economiche che maggiormente hanno subito il peso della crisi e che maggiormente stanno soffrendo in questo momento. Quindi l’attenzione che vuole dare l’amministrazione è nei confronti ad esempio degli esercizi di vicinato o comunque dei piccoli artigiani e delle categorie che oggi hanno una difficoltà maggiore e quindi si cercherà di intervenire a vantaggio di queste categorie. Stiamo lavorando su tutti questi aspetti tra cui il progetto degli affitti rinegoziati portato avanti dalla Confcommercio, insieme ai confidi e a due banche che hanno collaborato per questa iniziativa che è stata sposata anche dal Comune, daremo una riduzione a favore dei proprietari degli immobili commerciali che aderiranno al progetto, quindi un aiuto al commercio. Per quanto riguarda la lotta alla ludopatia, questo è un progetto che viene portato avanti dall’amministrazione comunale già da anni e all’interno delle agevolazioni della Tari, è stato messo già negli anni scorsi un incentivo per gli esercizi che appunto vanno ad eliminare le macchinette all’interno dei loro locali e vengono premiate perché hanno una funzione sociale nei confronti dei ragazzi, ma anche dei più grandi che in città hanno questa predisposizione”.

 “Sono molto contento che oggi parliamo della riduzione Tari perché ci stiamo lavorando da molto tempo – ha detto l’assessore alla Gestione dei Rifiuti del Comune di Chieti, Alessandro Bevilacqua – nel 2012, quando avevamo una percentuale della raccolta differenzia del 75%, abbiamo applicato una riduzione dell’allora Tarsu del 5% ed i cittadini erano contenti perché lo sforzo che avevano messo nel fare la raccolta differenziata gli aveva permesso di avere questa riduzione. Il 5% in termini assoluti erano diverse decine di euro, mentre tutte le altre tasse aumentavano, l’amministrazione del sindaco Di Primio era riuscita ad attuare questa scontistica. Negli anni successivi la Tarsu ha visto un aumento, quindi la cittadinanza, che aveva avuto una diminuzione nel 2012, ci chiedeva il motivo. Questo è accaduto perché noi ci siamo portati dietro dal 2007 una tarifa non pagata, chiamata Legge 36, della post chiusura della discarica, che era trentennale. Questa quota che si sarebbe dovuta accontare per ogni tonnellata di rifiuto portata in discarica non è stata mai accantonata per vari motivi e quando è arrivata l’amministrazione Di Primio questi mancati pagamenti si sono trasformati in decreti ingiuntivi, questo ha visto soccombere il Comune di Chieti e riconoscere alla Deco 1 milione e 200 mila euro. Questo si somma alle premialità che siamo andati a riconteggiare e nel 2017 abbiamo dovuto riconoscere 5 anni di premialità non riconosciuti. Tra le premialità non riconosciute e l’importo versato alla Deco, abbiamo dovuto inserire delle quote ogni anno, siccome la raccolta differenziata si è sempre attestata tra il 63% ed il 65% con contestuale diminuzione, questa diminuzione non si è potuta notare perché l’abbiamo dovuta spalmare nel monte debito che avevamo accumulato nelle annualità. Oggi abbiamo 1 milioni e 700 mila euro in meno perché non abbiamo più la quota della Legge 36 che abbiamo pagato negli anni precedenti e non abbiamo più i cinque anni delle premialità che abbiamo dovuto inserire nell’anno 2017, quindi possiamo notare il risparmio dovuto alla raccolta differenziata”.

 

Francesco Rapino

 

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